Prefettura: Kyoto

Popolazione: 1.474.735

Prefisso telefonico: (0)75

Targa automobile: 京都市

Superficie: 827,83 Km2

Gli ideogrammi di Kyoto significano letteralmente “città capitale” questa è stata infatti la capitale del Giappone per più di mille anni fino al 1868, quando la capitale fu spostata a Edo, poi ribattezzata Tokyo (capitale orientale).

La città, costruita su modello di Chang’an, la capitale della Cina sotto la dinastia Tang, si sviluppa su un modello a scacchiera, che ricorda un po’ lo schema delle città degli antichi romani costruite sul modello del cardo e del decumano.

Le vie orizzontali tagliano il fiume Kamo che costituisce la direttrice della città e insieme agli altri due fiumi il Katsurakawa e lo Ujikawa una riserva d’acqua e in passato una via navigabile. Il sottosuolo è a sua volta ricco di acqua e nella zona nord della città ai palazzi si mescolano ancora le risaie e si sentono gracidare le rane durante la stagione delle piogge.

Kyoto mantiene tuttora l’antica struttura costitutiva e le vie che vanno da ovest a est mantengono ancora l’antico nome che segue la numerazione progressiva da Ichijo, prima strada a Jujo, decima strada.

Queste dieci vie parallele sono a loro volta attraversate perpendicolarmente da importanti vie alcune delle quali costituiscono anche le arterie del traffico cittadino.

La zona tra Sanjo (la terza strada) e Shijo (quarta strada), delimitate dalle perpendicolari Kawaramachi dori e Karasuma dori sono identificate come il centro della città e sono sede sia della vita notturna che delle zone commerciali.

Di particolare importanza anche la zona tra Shichijo (la settima strada) e Hachijo (l’ottava) dove si trova l’area della stazione.

Cosa visitare a Kyoto

Una visita della città richiede almeno due giorni, ma per la presenza di luoghi di grande interesse storico e artistico città e negli immediati dintorni. Chi avesse a disposizione solo una giornata deve scegliere in base ai suoi interessi o alla stagione o magari privilegiando un’area piuttosto che un’altra.

Kiyomizudera

La zona est di Kyoto è particolarmente ricca di templi e luoghi di visita. Uno dei templi più importanti è il Kiyomizudera (Lett. Tempio dell’acqua pura, da una cascata d’acqua presente al suo interno).
Entrato a far parte del patrimonio dell’Unesco nel 1994 insieme a un altro gruppo di monumenti di Kyoto e la la sala principale è stata realizzata senza utilizzare chiodi.
Particolarmente noto per la vista dei fiori di ciliegio in primavera e per gli aceri in autunno vengono fatti anche dei light up (illuminazione degli alberi e di scorci del tempio) notturni lo stesso molto frequentati.
L’acqua delle tre sorgenti all’interno è ritenuta benefica ognuno per diversi motivi: amore, studio, longevità.
Nella stanza centrale del tempio è venerata Kannon dagli undici volti.

Museo Nazionale

Di grande interesse sempre nella zona est il Museo nazionale di Kyoto, insieme a quello di Tokyo, Nara e del Kyushu une dei 4 più importanti musei nazionali. Vi si possono visitare una vasta rappresentanza di capolavori d’arte e reperti importanti di vari periodi della storia giapponese. Anche le mostre sono sempre di particolare interesse. L’edificio steso del museo è un mirabile esempio di architettura su modello occidentale del periodo Meiji.

Sanjusangendo

Costruito nel 1164 e ancora dopo un secolo, perché distrutto da un incendio. La sala dell’edificio centrale, lunga 120 metri, è la più lunga del Giappone. Il nome original del tempio è Rengeo-in (tempio del Re del Loto). Il nome Sanjusangendo si riferisce ai 33 intervalli tra le colonne dell’edificio principale (33 è numero sacro nel buddhismo).
Nell’edificio principale la grande statua centrale di Kannon, bodhisattva della misericordia è affiancata da 1000 statue (500 per ogni lato) della stessa Kannon delle dimensioni di un essere umano.

Kannon del Sanjusangendo è la Kannon dalle 1000 braccia e dagli 11 volti. Secondo l’iconografia buddhista gli 11 volti guardano in ogni direzione per vedere dove sono i bisognosi di aiuto e le mille braccia sono i tanti modi e forme che prende l’aiuto stesso (ogni statua ha comunque 42 braccia, numero che moltiplicato per i 25 mondi meno le due braccia normali, fa 1000).

Kinkakuji e Ginkakuji

Il padiglione d’oro o Kinkakuji è sicuramente uno dei luoghi simbolo e più fequentati di Kyoto. Fatto costruire da Ashikaga Yoshimitsu nel 1408 è una raffinata struttura di tre piani. Di cui gli ultimi due sono ricoperti di lamine d’oro.
Il Kinkakuji sta su un grande e suggestivo stagno ed è stato distrutto e ricostruito molte volte. L’ultima nel 1955 dopo essere stato dato alle fiamme da un monaco con problemi psichici.
Dopo la morte di Yoshimitsu per sua stessa volontà è divenuto un tempio della setta Zen Rinzai.

Il padiglione d’argento fu fatto costruire da Yoshimasa, nipote di Yoshimitsu, nella parte orientale della città.

Il nome del bel padiglione è legato a quello del Padiglione d’oro, ma deriverebbe dai i riflessi argentei della luna che si specchiano nello stagno e non dall’uso dell’argento nella struttura.
Il Ginkakuji fu il centro di un raffinato movimento artistico e culturale sotto l’influsso del buddhismo Zen che ebbe una duratura influenza sulla cultura giapponese.

Ryoanji

A nord ovest della città è la sede del più famoso giardino Zen di rocce del Giappone. Dal significato enigmatico, c’è chi dice che le rocce rappresentino una tigre e i suoi cuccioli. Da qualsiasi posizione si osservi delle 15 rocce almeno una è invisibile allo sguardo.

Fushimi Inari

Altra meta importante a Kyoto il santuario shinto di Inari il dio della risicoltura e del commercio. Particolarmente suggestivo il passaggio costituito da 1000 torii (portali) shinto che si deve percorrere per arrivare al principale luogo di culto.

Daigoji e Toji

Sono entrambi templi molto importanti di due branche del buddhismo Shingon e entrambi parte del parte del patrimonio UNESCO. Nel primo non lontano dalla stazione di Yamashina particolarmente bello il giardino, specie in autunno. La pagoda di 5 piani nell’area del tempio costruita nel 951 è l’edificio più antico di Kyoto, conservatosi intatto senza dover essere ricostruito.

Il Toji a sud della stazione centrale fu costruito poco dopo la fondazione della nuova capitale e affidato dopo qualche anno a Kobo Daishi, fondatore, in Giappone, della setta Shingon.
La pagoda a cinque piani, alta 56 metri, è la più grande pagoda del Giappone ed è un edificio simbolo di Kyoto.

Palazzo reale e castello di Nijo

Il Palazzo imperiale è stata la sede dell’imperatore prima che la corte si spostasse a Tokyo nel 1868. I vari edifici sono situati in un ampio parco aperto al pubblico e frequentato anche come parco n quanto tale. Non è possibile entrare negli edifici per visitarne l’interno.Il castello di Nijo fu fatto costruire dai Tokugawa come loro residenza per quando si recavano a Kyoto. La sua vicinanza al Palazzo Imperiale non è casuale, ma voluta per ragioni di prestigio e controllo sulla corte imperiale.
Patrimonio dell’Unesco è considerato uno dei castelli in migliore stato di conservazione di tutto il Giappone.

Gion

Il quartiere di Gion è all’altezza di Shijo tra il fiume Kamo e Higashiyama-oji. E’ un quartiere formato di case tradizionali molto caratteristico.

Molti turistico fanno un giro a Gion nella speranza di potere vedere qualche geisha o qualche maiko  (apprendista geisha).

Storia di Kyoto

Per le credenze incentrate sulla contaminazione i giapponesi tendevano a cambiare sede alla capitale alla morte dell’imperatore o in coincidenza con eventi considerati non propizi come carestie o epidemie.

Quando la struttura amministrativa iniziò a essere più complessa e le città più grandi questa usanza si rivelò particolarmente dispendiosa e, anche per l’influenza della cultura cinese, venne stabilità per la capitale una sede fissa.
Così la corte si stabilì a Nara che restò la capitale per più di cinquanta anni.

L’imperatore Kanmu salito al trono nel 781 d. C. voleva svincolarsi dalle ingerenze del potente clero buddhista di Nara perciò spostò la capitale prima a Nagaoka, non lontano da Kyoto e poi, nel 791, fondò Heian kyo (capitale della pace e della tranquillità) nella valle del fiume Kamo. Heian kyo sarà poi conosciuta come Kyoto (città capitale) o Miyako (altra lettura per “capitale”).

I quattro secoli successivi, il prenderanno il nome di “periodo Heian” proprio dal nome della capitale.

La città era una fortezza naturale protetta da tre monti a nord, est e ovest (Kitayama, Nishi yama e Higashiyama) e con la presenza di tre fiumi: il Kamo che attraversa il cuore della città, il fiume, il Katsurakawa a ovest e lo Ujikawa, a sud, che garantivano trasporti e approvvigionamento d’acqua.

Il periodo Heian che dura dalla fondazione di Kyoto nel 794 fino al 1185 con la fondazione dello Shogunato di Kamakura (1185-1333).
Kyoto mantiene sempre il suo ruolo di capitale e sede dell’imperatore anche quando il potere politico si sposta a Kamakura.

Quando il potere passa nelle mani della famiglia Ashikaga il centro del potere si sposta nuovamente a Kyoto (sebbene in questo periodo sia difficile di parlare di un potere centrale molto forte).

Il periodo Muromachi che va dal periodo 1392 al 1573 prende il suo nome dal quartiere nord occidentale di di Kyoto i cui nei primi tempi era il quartier generale degli Ashikaga.

Sebbene sia un periodo di instabilità politica il periodo Muromachi è un’epoca florida i cui si sviluppano l’economia e si consolidano arti divenute poi “tradizionali” nella cultura giapponese come quella dei giardini, il teatro No e la cerimonia del tè.

Il rafforzamento dei signori locali portò a una guerra civile detta guerra di Onin che finì per distruggere gran parte di Kyoto.

Essa venne fatta ricostruire da Hideyoshi, uno degli unificatori del Giappone verso la fine del periodo degli Stati in guerra (1467-1603)
Durante il periodo di Edo Kyoto restò la sede imperiale e un centro religioso di estrema importanza.

Quando la capitale venne spostata a Tokyo nel 1865 la città fu comunque all’avanguardia nel processo di innovazione, ma si caratterizzò soprattutto come centro di educazione.
A Kyoto fu costituita la prima scuola elementare e vi sorsero numerose università e scuole. Tutt’oggi è seconda solo a Tokyo per la presenza di istituzioni educative e università.

L’essere risparmiata dai bombardamenti della seconda guerra mondiale hanno consentito a Kyoto di mantenere intatto gran parte del suo patrimonio artistico e di essere per i giapponesi stessi il luogo simbolo della cultura e dell’artigianato tradizionale.