Spopolamento
[Settembre, 2013] I #campi terrazzati sono molto diffusi nell’entroterra di #Tinos.La guida ci ha detto: “Questo perché il terreno è in collina e le persone usano tutti gli spazi, anche quelli più piccoli per l’agricoltura”,…
Tíno (Tinos), isola delle Cicladi (greco moderno: Kykládes) gruppo delle isole greche dell’Egeo; nell’antichità era conosciuta come “l’isola dei venti”, il nome moderno deriva dal fenicio tenok, che significa “serpente”; nell’antichità era chiamata anche Ophiousa.
Tino costituisce un dímos (comune) e perifereiakí enótita (unità regionale) nell’Egeo meridionale (Nótio Aigaío) periféreia (regione).
Uno dei più grandi delle Cicladi, è una massa irregolare di granito, scisto e calcare.
Si trova tra Ándros, situata a nord-ovest, e Mýkonos (anche ortografata Míkonos), situata a sud-est.
È separata dall’antica isola da uno stretto canale.
Geologicamente è una continuazione dell’isola di Ándros ma è molto più bassa e piatta.
All’inizio del X secolo ac l’isola di Tino era abitata principalmente da Ioni.
Fu dominata da Eretria (nel VI secolo a.C.) e successivamente fu soggetta a Rodi (nel II secolo a.C.).
I Veneziani la tennero per cinque secoli dopo il 1207, e i Turchi la occuparono nel 1714, tenendola fino alla ribellione dei Greci nel 1821.
Nell’antichità l’isola era ben nota per il suo culto di Poseidone e Anfitrite.
Con l’avvento dei veneziani nel XIII secolo, il cattolicesimo romano divenne predominante.
In seguito alla scoperta di un’icona della Panaýia (Vergine Maria) nel 1822 da una suora di nome Pelagia, Tínos divenne un importante luogo di pellegrinaggio greco-ortodosso.
La Chiesa di Panayía Evangelistría (Nostra Signora della Buona Novella) fu costruita nel 1822 per ospitare l’icona, venerata per i suoi poteri curativi.
Una strada di marmo locale conduce in questo santuario i pellegrini per le feste dell’Annunciazione e dell’Assunzione.
L’agricoltura sui terrazzamenti presenti in tutta l’isola comprende la coltivazione di uva da vino, fichi e ortaggi.
Tínos è rinomata per un marmo bluastro estratto localmente dal II secolo dc; i Tiniani hanno a lungo avuto una reputazione come abili artigiani in quella pietra.
Le case locali sono imbiancate a calce e spesso hanno colombaie che ospitano piccioni per il consumo domestico.
L’isola è collegata al Pireo, a Mykonos, a Rafina e ad Ándros tramite traghetto. Pop. (2001) 8.115; (2011) 8.636.
[Settembre, 2013] I #campi terrazzati sono molto diffusi nell’entroterra di #Tinos.La guida ci ha detto: “Questo perché il terreno è in collina e le persone usano tutti gli spazi, anche quelli più piccoli per l’agricoltura”,…