Berat è una delle città più affascinanti e ricche di storia dell’Albania, spesso soprannominata “la città dalle mille finestre” per la sua caratteristica architettura ottomana, con le case bianche che si arrampicano sulle colline ai lati del fiume Osum e le grandi finestre che sembrano guardare il visitatore da ogni direzione. Situata nell’Albania centrale, a circa 120 chilometri a sud di Tirana, Berat è Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO e rappresenta uno dei simboli più significativi della diversità culturale e religiosa del paese.
Le origini di Berat risalgono a oltre 2400 anni fa. Conosciuta in epoca antica con il nome di Antipatreia, fu un importante centro fortificato durante il periodo illirico, per poi entrare a far parte dell’Impero romano e successivamente di quello bizantino. La sua storia millenaria è ancora oggi visibile nell’impianto urbanistico, nelle fortificazioni e nei numerosi edifici religiosi. Il Castello di Berat, chiamato localmente Kalaja, domina la città dall’alto di una collina. Costruito nel IV secolo a.C. e più volte ampliato e rafforzato nel corso dei secoli, il castello è ancora abitato, conservando una rara atmosfera medievale. All’interno delle sue mura si trovano chiese, moschee, abitazioni in pietra e cisterne bizantine, testimonianze della lunga convivenza tra culture e fedi diverse.
Una delle particolarità più affascinanti di Berat è proprio l’armonia tra le tradizioni islamiche e cristiane. La città ospita numerosi luoghi di culto, alcuni dei quali antichissimi. Tra i monumenti islamici più noti c’è la Moschea del Piombo, costruita nel XVI secolo, mentre nel cuore del castello si trova la Chiesa della Santissima Trinità, esempio di architettura bizantina. La coesistenza pacifica di queste strutture religiose, spesso vicine tra loro, riflette lo spirito di tolleranza e multiculturalismo che ha caratterizzato la storia di Berat.
I quartieri storici di Mangalem e Gorica, situati rispettivamente ai lati del fiume Osum, sono il cuore pulsante dell’identità cittadina. Mangalem, il quartiere musulmano, è un intrico di viuzze acciottolate, case bianche dai tetti rossi e dettagli in legno. Dall’altra parte del fiume, Gorica era il quartiere cristiano, con una struttura simile ma un carattere più rustico e tranquillo, dominato da antiche chiese e case in pietra. Il Ponte di Gorica, costruito nel XVII secolo in pietra, collega i due quartieri ed è uno dei simboli più fotografati della città.
Berat è anche un centro di grande valore artistico. La città ha dato i natali a Onufri, uno dei più importanti pittori di icone del XVI secolo. Il Museo Nazionale delle Icone Onufri, situato all’interno della Chiesa della Dormizione di Maria nel castello, custodisce molte delle sue opere e altre icone di grande pregio, offrendo uno sguardo unico sull’arte ecclesiastica ortodossa albanese. Il museo è un luogo di grande spiritualità, ma anche di raffinata bellezza.
Oltre alla sua importanza storica e culturale, Berat è immersa in una natura straordinaria. Il fiume Osum attraversa la città offrendo scorci suggestivi, mentre nei dintorni si trovano canyon, colline, vigneti e il Monte Tomorr, considerato sacro sia dai musulmani che dai cristiani. Il monte è meta di pellegrinaggi e escursioni, specialmente in estate, quando le sue cime offrono aria fresca e panorami mozzafiato.
La gastronomia locale è un altro dei punti di forza di Berat. La zona è rinomata per la produzione di vino, grazie alle cantine storiche e moderne come la Cantina Çobo, e per l’olio d’oliva di qualità. Nei ristoranti a conduzione familiare si possono gustare piatti tipici della tradizione albanese, come il tave kosi (agnello al forno con yogurt), verdure ripiene, formaggi artigianali e dolci casalinghi. L’ospitalità della gente del posto è autentica e calorosa, rendendo l’esperienza del viaggio ancora più intensa e piacevole.
Negli ultimi anni, Berat ha investito molto nella valorizzazione del suo patrimonio. Sono stati restaurati numerosi edifici storici, migliorate le infrastrutture e promosse forme di turismo sostenibile. Oggi la città attira visitatori da tutto il mondo, affascinati dalla sua atmosfera unica, dalla sua storia stratificata e dal suo paesaggio suggestivo. È una meta amata da studiosi, artisti, fotografi, escursionisti e da tutti coloro che cercano autenticità e bellezza.
Nonostante il crescente afflusso turistico, Berat ha saputo preservare la propria identità. Passeggiare tra i suoi vicoli silenziosi, visitare le case trasformate in musei, partecipare alle feste tradizionali o semplicemente sedersi a bere un caffè guardando il fiume significa entrare in contatto con un modo di vivere lento, rispettoso del passato e radicato nella comunità.
Berat non è solo una destinazione da visitare, ma un’esperienza da vivere. È una città di luce e di memoria, dove ogni pietra racconta una storia e ogni finestra si apre su secoli di convivenza e cultura. Che si venga per l’arte, per la spiritualità, per la natura o per assaporare la vita quotidiana di una città autentica, Berat riesce sempre a sorprendere e a lasciare un’impronta nel cuore del viaggiatore. È un luogo che invita alla contemplazione e al dialogo, un tesoro vivo e vibrante dell’Albania da scoprire con rispetto e meraviglia.