Il sito fu abitato sin dal X secolo, vi sono state trovate tracce di una zona fortificata.
Da alcuni documenti si evince che la zone si evolse verso la fine del XIII secolo grazie alla costruzione del castello/residenza dei duchi di Masovia.
La popolazione iniziò ad arrivare dai paesi vicini e la popolazione crebbe velocemente di numero divenendo il principale centro del ducato di Masovia.
In questo periodo venne edificata quella che oggi è la Cattedrale di San Giovanni.
Dopo la morte del duca di Masovia Janusz III (1526), ultimo della sua dinastia, Varsavia passò sotto il predominio del Re di Polonia.
Dal 1569 ospitò il parlamento.
Nel 1596 il re vi spostò la sua residenza reale, diventando la capitale della nazione.
Nel 1655 Varsavia venne occupata dagli svedesi, distruggendo molti edifici.
Tornata di dominio polacco la città venne ricostruita.
Nel 1767 divenne di fatto un protettorato russo, perdendo la propria sovranità.
Nel 1796 venne occupata dall’esercito prussiano.
Nel 1815 venne eletta capitale del regno polacco sotto la dominazione russa.
Ci furono due tentativi significativi per cacciare i russi e riconquistare l’indipendenza, uno nel 1830 ed uno nel 1863, entrambe fallirono, e la Polonia cessò di esistere come tale, ma divenne territorio russo a tutti gli effetti, questo cambiamento ebbe un impatto tremendo sulla popolazione.
Varsavia si riprese durante il periodo tra 1875 ed il 1892 grazie agli sforzi dell’allora sindaco Sokrates Starynkiewicz che si impegnò molto per dare infrastrutture alla città creando e migliorando la rete idrica, le condutture del gas, l’illuminazione delle strade.
Nel 1918 la Polonia riconquista l’indipendenza.
Nel 1920 gli ultimi baluardi dell’Armata Rossa vennero cacciati dal paese.
Nel 1939 Varsavia cadde sotto i colpi dei Nazisti, venne occupata e 500.000 ebrei vennero confinati e successivamente sterminati.
Nel 1944 quando ormai l’avanzata russa era vicina la popolazione si ribellò, e per rappresaglia i Nazisti distrussero l’intera città e deportarono i suoi abitanti, mentre tutto ciò accadeva l’esercito russo rimase inerme al di là del fiume, quando finalmente entrarono nel Gennaio del 1945 degli edifici cittadini solo il 15% era ancora in piedi.
Nel 1955 la Polonia entra a far parte del “Blocco Sovietico” sotto l’influenza di quest’ultima, e Varsavia divenne la capitale della Repubblica Popolare Polacca, in questo periodo gli edifici del centro storico ed i monumenti più importanti vennero ricostruiti in modo più fedele possibile agli originali di un tempo.
Dagli anni del dopo guerra al 1991 il popolo polacco non si arrese mai all’idea di ritrovare la propria identità ed indipendenza, e passo dopo passo a costo di enormi sacrifici e lotte di massa, in concomitanza dello sgretolamento del Blocco Sovietico, del quale ebbe grande influenza, nel 1991 ci furono le prime elezioni libere del paese, che sancirono la fine del regime comunista in Polonia, le ultime truppe sovietiche lasciarono il paese nel 1993.
A Varsavia dopo la devastazione causata dai Nazisti non rimase più nulla degli edifici originali, ma grazie alla fedele ricostruzione si può ancor oggi respirare l’atmosfera di un tempo.
Tra i monumenti e gli edifici di maggior interesse vi consigliamo :
La Piazza del Castello è stato il fulcro della vita di Varsavia fin dalla costruzione del Castello avvenuta nel XIV secolo per conto dei Duchi di Masovia.
Il Castello venne occupato da re Sigismondo III Wasa quando la città fu scelta come capitale nel 1596.
Negli anni 1598, 1619, 1740 e 1752 la costruzione subì numerose ristrutturazioni ed ampliamenti pr volere dei sovrani che governavano durante le diverse epoche.
Durante la Seconda Guerra Mondiale il palazzo subì gravissimi danni e fu quasi raso al suolo, le macerie non furono toccate fino al 1971, quando grazie a finanziamenti privati si iniziarono i lavori di ricostruzione che terminarono nel 1988.
Al suo interno sono esposte opere d’arte che erano state trafugate dai nazisti durante la guerra, tra le varie tele vedrete due dipinti di Rembrandt e molte altre bellissime opere.
Al centro della piazza si inalza la Colonna di Sigismondo, eretta in suo onore nel 1644 per aver elevato la città a capitale.
Dalla piazza parte la strada reale che porta dopo circa quattro chilometri alla Residenza di Wilanow.
La Residenza di Wilanow o “Villa Nova” fu costruito verso la fine del XVII secolo per volere del re polacco Jan III Sobieski, il suo stile predominante è il barocco, ma passando di mano in mano a sovrani, ricche famiglie, e nobili polacchi, vi furono ritocchi e restauri che vennero aggiunti dai vari proprietari che gli da un fascino unico, da non trascurare sono i suoi splendidi giardini e parchi che lo circondano, con laghetti e fontane non che statue che fanno da contorno a questo spettacolare parco.
Nei giardini si organizzano concerti e spettacoli, ed eventi culturali di vario genere.
Un altro splendido palazzo con dei stupendi giardini, che si trova sulla strada reale, è il Parco di Lazienki ed il Palazzo sull’acqua che si trova nei giardini, o meglio in un lago tra i giardini.
L’inizio dei lavori furono ordinati dalla consorte dell’allora re di Polonia, la regina Bona Sforza, che volle una casa in legno padronale affacciata a splendidi giardini in stile italiano, era il primo ventennio del XVI secolo.
Nei secoli a venire la residenza in legno venne ristrutturata ed ampliata, i giardini divennero sempre più curati ed ingranditi sino a diventare un parco che oggi misura un’estensione di 76 ettari, al suo interno troverete oltre che al Palazzo sull’acqua, un teatro sull’isola, Palazzo Myslewicki, vecchia e nuova orangerie (frutteti tenuti come giardini), Casa bianca due templi, l’acquedotto, l’Ermitage, vecchia e nuova casa delle guardie, le stalle con rimessa carrozze, due abitazioni possedute da ex-presidenti, ed un ponte con un monumento a Giovanni III Sobieski.
Questo parco con tantissime cose da ammirare non può mancare al vostro giro in Varsavia.
Il quartiere Praga a Varsavia non ha nulla a che vedere con la capitale Ceca, ma viene chiamato così perchè per costruirlo hanno dovuto bruciare una intera foresta, ed in polacco la parola arrostire o bruciare si dice “prazyc” e da quest’ultima parola deriva il nome del quartiere.
Il quartiere per decenni è stato un posto poco raccomandabile, e solo dopo che fu scelto da Roman Polanski per l’ambientazione del film “il pianista” Praga iniziò a essere frequentato da artisti, architetti, fotografi, designer e personaggi dello spettacolo, con l’arrivo di vita iniziarono ad aprire gallerie d’arte, ristoranti, bar e spazi dedicati ad esposizioni itineranti.
L’ultimo consiglio che ci sentiamo di dirvi è quello di passeggiare nella città, vi sorprenderanno le costruzioni colorate (perfette copie di quelle distrutte dai nazisti) , le piazzette ed i vicoli, tanto fedeli all’originale che l’Unesco le dichiarò Patrimonio dell’Umanità.
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