Il mistero di Karsiyaka
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Popolazione 4.273.677
Area 7340
Prefisso +(90) 232
Targa 35
Superficie 7340 km2 area metropolitana, 893,13 Km2 area urbana.
Smirne è un are metropolitana della Turchia, la terza città più grande dopo Istanbul e Ankara. E’il secondo porto della Turchia e una città vivace, importante centro turistico e delle arti per i numerosi festival che d’estate vi si svolgono.
Negli anni duemila la città ha avuto un vero e proprio boom che ha visto al sua popolazione raddoppiare. La componente giovanile è cospicua anche grazie alle numerose università.
Il nome Smirne significa “Terra della Grande Madre”, seppure un’altra teoria ne legherebbe il nome alla parola greca per “mirra”, riferendosi ai numerosi arbusti di questa pianta presenti nella zona.
Molti sono i modi per raggiungere Smirne, tramite traghetto dalla Grecia, ma anche via aereo dalle principali città turche e da molte europee, oltre che tramite treno e autobus.
Izmir è una città moderna, in cui il panorama è costellato da una selva di palazzi che sembrano sorgere in modo disordinato sulle alture circostanti.
Il punto in cui si concentrano le attrazioni principali, che costituisce anche la base per vedere altre parti della città è il quartiere di Konak, che è il centro cittadino.
La torre dell’orologio di Konak, disegnata dall’architetto di origine francese Raymond Charles Père e costruita nel 1901 è il simbolo della città.
Nei pressi di Konak ci sono anche la moschea e l’antico bazar.
Un altro simbolo tradizionale della città è l’ascensore pubblico realizzato nel 1907 da un uomo di affari ebreo, esso è infatti collocato nel cuore dell’antico quartiere ebraico.
L’ascensore porta in cima alla collina Halil Rifat Pasa, da cui si gode la vista di uno splendido panorama.
La memoria dell’antica storia di questa città è affidata alle rovine presenti nell’antico Agorà.
Costruita sotto Alessandro Magno fu distrutta da un terremoto nel 178 d. C. e fu ricostruita dai Romani sotto Marco Aurelio.
La struttura principale è i colonnato corinzio sul lato ovest e i resti di quella che è ritenuta la seconda più grande basilica romana del mondo.
Il fatto che l’acqua scorra ancora nelle condutture dà a queste rovine un senso di vitalità.
Anche la visita al museo archeologico, nei pressi della zona di Konak, offre occasione di approfondire la storia dell’area. Raccoglie infatti reperti di tutta la regione, in particolare fregi, sarcofagi e una stata colossale di Diocleziano, che prima era a Efeso.
Per chi volesse vedere come si svolgeva la vita in una casa ottomana il Museo Etnografico potrebbe essere un interessante luogo di visita.
A Smirne c’è un clima mediterraneo con estati calde e secche e inverni in cui le temperature possono arrivare a 0 gradi, ma le nevicate sono piuttosto rare.
Ci sono in media 300 giorni di sole all’anno e conviene, in estate, prendere una stanza con l’aria condizionata.
Uno dei primi insediamenti della città è dovuto a tribù di origine anatolica e risale al terzo millennio Avanti Cristo, ma e ad Alessandro Magno, che si deve la fondazione di Smirne nel 334 a. C.
I romani arricchirono la città di numerosi monumenti.
Durante il primo medioevo fu al centro di battaglie e di incursioni di arabi, crociati, veneziani e genovesi, i mongoli, turchi e gli stessi bizantini, che lottavano per riconquistarla.
Entrò a far parte dell’Impero Ottomano quando tutta la Turchia venne conquistata.
Con la sconfitta della prima guerra mondiale divenne una base per le navi europee sotto il controllo della Grecia, ma venne riconquistata nel 1922 dalle truppe di Ataturk, vicenda a cui seguirono eccidi di non musulmani.
Curiosità
Nell’area di Smirne è presente una cospicua presenza di gente di colore, discendenti degli schiavi africani che lavoravano nelle piantagioni di tabacco e erano servitori nella case nobiliari dell’area di Izmir sotto l’impero ottomano.
Sono perfettamente integrati e vengono chiamati turco-africani.
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