Iseshima è l’unione il nome di due posti Ise e Shima ed è situata nella parte sud della prefettura di Mie a metà strada tra Osaka e Nagoya e comprende appunto le città di Ise, e Shima e anche quella di Toba.
La penisola di Shima in Giappone, dove Iseshima è collocata, è stata dichiarata parco nazionale ed è un’importante attrazione per le sue bellezze naturali.
E’ comunque il santuario Shinto di Ise il luogo di maggior interesse storico e culturale della penisola, in quanto uno dei più importanti, del paese per il suo valore simbolico e per l’importanza attribuitagli dalla dinastia imperiale a partire dalla restaurazione Meiji a fine ‘800.
Il santuario di Ise è di gran lunga l’attrazione più importante di Iseshima. Ise vanta una tradizione di culto molto antica, anche se il suo valore simbolico come tempio shinto dello stato deve essere fatto risalire alla costruzione dello Shinto fatta dopo la restaurazione Meiji, più che a fantomatiche e antichissime origini.
In ogni caso a Ise è conservato uno degli oggetti più sacri di questa religione, ovvero lo specchio, che secondo il Kojiki, fu costruito per ingannare la dea del sole Amaterasu, riuscendo a riportare nel mondo la luce, che se ne era andata via, essendosi ritirata la dea in una grotta.
Gli dei inscenando una danza fuori della grotta e attirando la sua attenzione ne risvegliarono la sua curiosità.
Uscita la dea le dissero che una dea più importante di lei era comparsa e le posero dinnanzi lo specchio.
La dea vide se stessa riflessa e uscì definitivamente dalla grotta riportando la luce nel mondo.
In un altro passo del Nihonshoki, uno dei libri più antichi, che riporta numerose miti fondativi del Giappone antico, si parla della discesa degli dei sulla terra e del legame di parentela tra la dea Amaterasu e la famiglia imperiale.
Il santuario di Ise è costituito da un santuario interno, naigu (nai significa dentro e gu santuario), considerato il luogo più sacro è dedicato alla dea del sole Amaterasu.
Il santuario esterno, gaigu (gai “esterno”) è dedicato alla divinità Toyoke Omikami, dio del cibo, della casa e dei vestiti.
Delle barriere impediscono a chicchessia l’accesso alla parte più sacra del santuario.
Il santuario di Ise condivide con altri importanti santuari, come quello di Izumo, la caratteristica di essere ricostruito ex-novo ogni venti anni.
Durante questo complicato rituale, in cui religione e architettura si confondono, vengono costruiti dei santuari copia, dove i tesori appartenenti ai kami vengono trasferiti, e si procede poi alla ricostruzione del santuario.
Il rituale è molto costoso anche in termini economici.
Al santuario si arriva percorrendo Oharaimachi, una viale d’accesso lungo circa un chilometro con ai suoi lati edifici in stile tradizionale con ristoranti, negozi di souvenir e di dolci.
Un’altra attrazione a Iseshima è l’isola delle perle di Mikimoto, nella baia di Toba. Mikimoto Kokichi è colui che ha sperimentato con successo la coltivazione delle perle.
La tecnica che diede per la prima volta risultati effettivi nel 1893 è basata su un innesto di una nucleo di madreperla, con un determinata tecnica, dentro le ostriche, le quali finiscono per sviluppare la perla.
Sull’isola c’è anche un memorial hall che racconta la storia di Mikimoto e quella della coltivazione delle perle.
E’ possibile assistere anche alla pesca delle ama, le “donne del mare”, che nel Giappone svolgevano tradizionalmente l’attività della pesca subacquea, prevalentemente di prelibati molluschi di mare.
Un posto molto famoso, è Futami, un sobborgo di Ise nel cui mare si stagliano le Meoto iwa, che significa letteralmente “rocce marito e moglie”. La roccia più grande, il marito, è legata alla più piccola, la moglie, con uno shimenawa, una corda sacra utilizzata nello Shinto per delimitare lo spazio sacro.
La corda viene sostituita tre volte l’anno.
A Iseshima è possibile visitare anche tre villaggi “a tema” il villaggio spagnolo a Shima è anche un parco di divertimenti.
Il Villaggio mediterraneo sempre a Shima riproduce l’architettura e l’atmosfera di una città del mediterraneo, infine il Villaggio della cultura Azuchi-Momoyama (Azuchi-Momyama bunka mura) vicino Ise, ricostruisce la vita e gli edifici del periodo Azuchi-Momoyama (1573-1603) immediatamente precedente l’epoca di Edo.
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