Regione: Hokkaido
Prefettura: Hokkaido, sottoprefettura di Iburi
Distretto: Shiraoi
Popolazione: 17.533
Superficie: 425,64 Km2
La cittadina di Shiraoi è collocata in un’area di circa 500 km2, a prevalenza boscosa che prende il nome dalla cittadina stessa.
Shiraoi si caratterizza specie negli ultimi anni come luogo della preservazione della memoria degli Ainu, la popolazione indigena giapponese che popolava il paese prima di essere ricacciata sempre più a nord dalla etnia cosiddetta “Yamato” gli antenati degli attuali abitanti del Giappone.
Recenti studi sul dna hanno ricontrato una stretta affinità tra il genoma degli Ainu e quello dell popolazioni Jomon, i cacciatori-raccoglitori che abitano il Giappone prima dell’arrivo delle popolazioni Yayoi.
Queste ultime di composizione etnica sino-coreana erano portatori di una tecnologia superiore e di superiori conoscenze provenienti dal continente e si rivelarono molto superiori militarmente.
Il ritirarsi degli Ainu in successive fasi è rivelato dal ritrovamento di linee di trincea che si spostano sempre più a nord, costruite per contrastare l’avanzata delle popolazioni Yamato.
Alla fine gli Ainu vengono confinati in Hokkaido, ma con la restaurazione Meiji e la “modernizzazione” del Giappone, l’isola diviene l’oggetto di una dura azione di colonialismo interno e gli Ainu vengono marginalizzati, ridotti in semi schiavitù, sottoposti a un’integrazione forzata e non paritaria fino ad arrivare alla quasi totale scomparsa della loro identità culturale.
Resta testimonianza della loro presenza nella storia giapponese soprattutto nella toponomastica. Lo stesso nome del monte Fuji, deriverebbe da Fushi, la dea del fuoco degli Ainu.
Si deve aspettare il 2008 perché gli Ainu vengano riconosciuti come etnia minoritaria, provvedimento che non è esente dalla diffusione dei risultati degli studi sul genoma che dimostrano che in un terzo dei giapponesi sono presenti elementi dello stesso genoma degli Ainu, cosa che dimostra che, se una parte delle popolazioni veniva ricacciata a nord, una gran parte si era, nel lungo arco della storia del Paese mescolata e integrata con le altre popolazioni che estendevano il loro controllo sull’arcipelago nipponico.
Gli Ainu presentano caratteristiche fisiche differenti dalle popolazioni mongoliche, con carnagione più chiara, occhi più rotondi e maggiore presenza di peli sul corpo.
Dediti alla pesca del salmone e alla caccia dell’orso, del cervo e di altra selvaggina, la loro economia venne duramente colpita dalla colonizzazione dell’isola da parte dei Giapponesi durante il periodo Meiji il cui numero salì da poche decine a due milioni di individui nell’arco di un secolo.
La loro religione era animista e legata al culto di animali totemici come l’orso.
Il primo occidentale e mettere piede nello Hokkaido fu un italiano, il beato Girolamo De Angelis che nel 1624 e redasse una dettagliata mappa dell’isola e un resoconto della sua esplorazione.
Nel secolo scorso un altro italiano celebre Fosco Maraini condusse studi e documentazione fotografica sugli usi e costumi di questo popolo raccogliendo una preziosa documentazione in parte conservata al museo antropologico di Firenze.
Ci si reca a Shiraoi per visitare il Museo della popolazione Ainu uno dei musei più documentati a riguardo.
Il museo all’aperto conosciuto anche come Porotokotan (villaggio in lingua Ainu) è la riproduzione di un villaggio con 5 costruzioni tradizionali degli Ainu.Ogni casa mostra un aspetti della cultura di questo popolo e nella più grande sono eseguiti ogni ora spettacoli di danze tradizionali.
In altre case, arredate in modo tradizionale con oggetti della vita quotidiana e religiosa, è anche possibile partecipare a workshop musicali o di tessitura.
[ Set, 2014 ] Continuerò a parlarvi del Museo Ainu a Shiraoi, in Hokkaido, Giappone. Nel sito del museo c’erano alcune ricostruzioni di case tradizionali. In una di queste si potevano indossare i loro costumi…