Popolazione: 23.550.077
Superficie: 36.189.Kmq
Lingua ufficiale: Cinese mandarino.
Altre lingue riconosciute: Hokien, Cinese hakka, Lingue austronesiane aborigene
Moneta corrente: Nuovo Dollaro taiwanese
Fuso orario: 7 ore indietro, 6 con l’ora legale
Prefisso telefonico: +886
Capitale: Taipei
Sigla automobilistica: RC
Presa elettrica e corrente: 110 volt. Presa elettrica di tipo A e B
Bandiera: Un campo rosso con un rettangolo azzurro collocato all’angolo superiore sinistro contenente un sole bianco con dodici raggi di forma triangolare.
Religione: Buddhismo, Taoismo, Confucianesimo
Geografia
L’isola di Taiwan si trova all’altezza del Tropico del Capricorno, separata dalla Cina dallo stretto di Taiwan dista da questa 160 km nel punto più vicino.
Le Filippine sono 355 km a sud e Okinawa è 595 km a nord est.
L’isola è lunga 390 chilometri e larga 140 nel suo punto più ampio.
Taiwan è attraversata nel mezzo da una catena di montagne, la Catena montuosa centrale (Zhongyang Shanmo) dalle vette impervie.
La vetta più alta è il monte Yushan di 3952 metri, la più alta dell’Asia Orientale e molte vette superano i 3000 metri.
I fiumi sono brevi e rapidi per la vicinanza delle montagne al mare.
Essendo l’isola collocata nell’incrocio della placca geologica euroasiatica e quella filippina è soggetta periodicamente a forti terremoti.
Fanno parte di Taiwan anche altre isole o gruppi di isole minori come Kinmen, molto vicina alla Cina e le isole Pescadores che sono nello stretto di Taiwan a metà strada tra l’isola e la Cina.

Clima a Taiwan

A Taiwan ci sono due stagioni principali. Una calda da maggio a ottobre, e una fresca da novembre a marzo.
I periodo migliori per la visita sono ottobre (a partire dalla seconda decade) e novembre e aprile e i primi di maggio in questi mesi il cielo è limpido e i giorni non troppo caldi.
L’inverno è un periodo che può andare bene, mentre la calda estate, che è anche molto umida è difficile da sopportare per chi non è abituato a meno che non si voglia fare una vacanza in località balneari, o stare nelle montagne dell’altipiano centrale, dove il clima è più fresco.
Tra fine agosto e inizi di ottobre la visita è sconsigliata per la presenza dei tifoni.

Cosa vedere a Taiwan

Cosa vedere Taiwan ha molto da offrire sia dal punto di vista paesaggistico che storico. E un paese che ha subito influenza di diverse culture e questa varietà, specie negli ultimi tempi, è sottolineata e offerta ai visitatori.
La varietà non è data solo dalle varie componenti culturali, ma anche dal mix di tecnologia avanzata, con cui l’isola si è caratterizzata a partire dagli anni ’70 e le bellezze naturali, che l’hanno sempre caratterizzata, tant’è che i primi naviganti portoghesi la chiamarono Isla Formosa, ovvero “la bella isola”.
Taipei, la capitale di Taiwan, situata nella parte nord, è il primo luogo dove il visitatore approda arrivando nel paese.
Essa fu fondata dagli immigrati cinesi circa tre secoli fa, ma si sviluppò come una vera e propria città a partire dal dopoguerra, è quindi una città sostanzialmente nuova, ma la cui visita consente un incontro interessante con le varie componenti del mosaico culturale taiwanese.
I suoi grattacieli, in particolare il Taipei 101, fino a pochi anni fa l’edificio più alto del mondo, e il Museo nazionale, in cui sono esposte opere d’arte del lungo arco della storia cinese, meritano una visita.
Si ritiene che per certi aspetti Taiwan, più che la Cina stessa, sia il luogo dove la cultura tradizionale cinese sia meglio conservata o anche “ricostruita” il più possibile fedelmente a scopo turistico.
Le cittadine di Jingtong, Sanxia, Yingge e altre non lontane da Taipei offrono la possibilità di rivivere in parte queste atmosfere tradizionali o tardo ottocentesche come nel caso dell’ex-centro minerario di Jiufen.
Nel sud dell’isola si trova la città di Tainan, la più antica, alla quale ci si riferiva anticamente con il nome di “Taiwan” che poi verrà usata per denominare tutta l’isola.
Con i suoi 200 luoghi di culto antichi di più di due secoli la città è il luogo dove si può assistere a pratiche della religione popolare cinese sopravvissute alla Rivoluzione maoista, oltre che vivere il fascino tradizionale che ancora aleggia in molte zone della città vecchia.
Interessante anche il museo del terremoto.
Anche il sud è ricco di bellezze naturali, come il parco di Kenting, con le sue spiagge tropicali.
A sud si trova anche Kaohsiung, maggior porto dell’isola.
L a parte centrale di Taiwan è sede dei maggiori parchi nazionali, d bellissimi laghi e del monte più alto dell’isola, il monte Yushan.
Nella regione centrale la città principale è Taichung, terza città del paese, ma quella che dal punto di vista turistico merita un a visita è Lukang, fino alla fine dell’’ottocento fiorente centro d commerci con la Cina.
Nel est del paese gli amanti delle bellezze naturali non potranno ignorare la bellezza delle gole di Taroko, formate dall’erosione del fiume Liwu del territorio calcareo della zona.

Storia di Taiwan

Le popolazioni aborigene di Taiwan sono divise dagli antropologi in due tipi. Quelle di origine austronesiana a sud e quelle di origine cinesi a nord. Evidenze archeologiche testimoniano che esse abitano l’isola da almeno 15000 anni.
Le migrazioni cinesi sono una costante nella storia dell’isola, ma la maggiore migrazione del diciassettesimo secolo fu preceduta dagli olandesi che vi costituirono delle basi commerciali (e militari, inclusa la città più antica Tainan, che fu da questi fondata nel 1600.)
Nel 1622 il celebre Koxinga (Zheng Cheng-Gong) il generale di origine sino-giapponese che aveva difeso la dinastia Ming dall’avanzata dei mancesi, si rifugiò a Taiwan e riuscendo a cacciare gli olandesi e istituendo quello che è visto idealmente come una prima forma di governo centralizzato
dell’isola.
I mancesi che intanto avevano fondato in Cina la dinastia Qing, riprendono un relativo controllo dell’isola in cui le comunità locali e tribali avevano comunque una forte autonomia d’azione.
Taiwan diviene poi obiettivo dell’espansionismo giapponese e il Giappone già nel 1895 prende il controllo dell’isola fino alla fine della seconda guerra mondiale.
Come era accaduto con Koxinga ancora una volta, nel 1949, un altro generale, Chan Kai Shek, la figura più influente della Repubblica di Cina, che aveva destituito i mancesi, cacciato dai comunisti di Mao, trasferì, formalmente a Taiwan il governo cinese, istituendo nell’isola una dittatura che durò per più di 40 anni.
Con le libere elezioni del 1996 questo periodo è finito e ora Taiwan è orgogliosa della sua difesa delle libertà democratiche, anche in contrasto col colosso cinese, con cui i rapporti restano controversi.
La Cina, infatti, continua a vedere Taiwan come una sua provincia, e guardare minacciosamente la sua indipendenza e il suo potere economico.
Dopo periodi di ostilità i governi dell’isola hanno capito che è più utile e commercialmente conveniente avere buoni rapporti col potente vicino e i rapporti negli ultimi anni sono divenuti più di collaborazione che di ostilità.

Jingtong Jiufen Sanxia
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