[ Ott.2015] Siamo andati a Danzica, in Polonia.
La prima cosa che ci si ricorda riguardo a Danzica è “Solidarnosc”.
Il sindacato, creato dai lavoratori del porto locale, portò il paese alla democrazia.
Questa immagine era così forte che io mi immaginavo questo posto come una grande zona industriale.
Ma, in realtà, era una bella città con deliziosi edifici vecchio stile.
Il tempo era piuttosto grigio.
Quando abbiamo prenotato l’albergo, ne abbiamo scelto, senza esitazioni, uno con l’indirizzo “Città Vecchia”.
Tuttavia, a Danzica sono presenti sia la città vecchia che la città principale.
La maggior parte dei posti da vedere sono nella città principale.
Queste due aree sono vicine tra di loro e si potevano raggiungere comodamente a piedi, ma ho imparato l’importanza di fare i compiti.
Questa foto raffigura uno degli edifici della città vecchia.
All’aeroporto la donna dell’ufficio turistico era ottusa e sbadata.
Rispondeva con una sola parola alle nostre domande.
Per esempio, in aeroporto erano presenti 4 fermate degli autobus locali, ma lei non ci ha detto quale prendere, quindi abbiamo girato lì attorno confusi e perdendo tempo.
Non sembra si ricordasse che dei visitatori per la prima volta non sanno che lì sono presenti 4 fermate.
O forse potrebbe essere ancora viva tra i giovani una vecchia regola dell’era comunista: se parli troppo alle persone sconosciute, potresti finire nei guai.
In effetti, questo atteggiamento lo abbiamo ritrovato spesso nei paesi dell’area ex-comunista.
Penso che ci sia capitato anche nel Nord Europa.