Questo post è del mio amico Tarcisio.
Quando sbarcammo all’aereoporto di Mosca nel mese di aprile del 1980 al controllo passaporti ci trovammo davanti solo personale militare in uniforme, nessun sorriso nessuna espressione, ci guardavano e riguardavano il passaporto poche domande e molti silenzi, poi alla fine il timbro e siamo in URSS!Purtroppo al mio arrivo in albergo una brutta sorpresa tutte le mie medicine erano scomparse dalla mia valigia, non che non potessi farne a meno ma in quel periodo una forte allergia alla polvere mi creava piccoli problemi di respirazione durante la notte.
Per quel motivo dormii solo poche ore per notte.
Il 1980 era l’anno delle olimpiadi di Mosca che si sarebbero svolte in estate e dato che gli alberghi costruiti per questo evento erano vuoti fummo i primi ad utilizzarli, grandi edifici molto spartani e con poco stile ma nuovi e confortevoli, ci trovammo bene.
Ogni giorno all’uscita dal nostro albergo eravamo sempre avvicinati da persone che volevano comprare qualsiasi cosa occidentale potessimo vendergli pagandoci in dollari americani, pantaloni, giacche, cappelli, tutto, ma alcune volte arrivarono auto in corsa della polizia in borghese e prelevavano tutti.
Una triste esperienza.