[Aprile, 2009] Mentre camminavo a piedi per la strada principale di Sarajevo, in Bosnia Erzegovina improvvisamente l’aspetto dei palazzi è cambiato.
Avevo iniziato il mio percorso nella vecchia città turca, ma a un certo punto l’atmosfera è cambiata, come se d’improvviso mi trovassi in Germania o in Austria.
Ho visto numerose chiese cristiane e alcuni grattacieli un po’ fuori luogo.
C’era anche un centro commerciale molto alla moda ed era pieno di gente.
Ho dato uno sguardo ai prezzi dei prodotti e ho visto che erano molto costosi.
Volevo sapere se lì si stesse sviluppando l’economia.
In seguito alcune persone mi hanno detto che erano in difficoltà.
Sembra che queste nuove costruzioni siano state realizzate con capitali croati o sloveni e nessun soldo rimane a Sarajevo.
Un tassista mi ha detto: ”E’ una bella città, ma non c’è lavoro”.
Un altro uomo, la cui faccia è rimasta paralizzata dopo la guerra civile mi ha detto che il loro problema principale è che non hanno un’industria propria e che solo le sigarette sono economiche lì.
Quest’uomo lavorava come ingegnere delle comunicazioni, ma dopo la guerra per vivere ha iniziato ad affittare le sue stanze ai turisti.
A fatto appello al fatto che l’unicità di questa città avrebbe fatto sviluppare il turismoSono passati quattro anni da allora.
Vorrei sapere com’è la situazione lì adesso…