L’esperienza delle mongolfiera a Bristol: seconda parte

L’esperienza delle mongolfiera a Bristol: seconda parte

[Agosto 2017]

Questo è il seguito del racconto dell’esperienza del giro in mongolfiera fatto a Bristol nell’Inghilterra sud-occidentale.

Il pallone saliva di quota a poco a poco nel cielo sopra la città Bristol.

Quando abbiamo fatto il volo in Cappadocia il panorama era l’insolita forma del paesaggio sottostante, ma qui c’era la vista della città dove la gente viveva.

All’inizio ero un po’ spaventata, guardando la città di sotto, ma mi sono abituata subito.

A un certo punto vedevo la città come un città giocattolo e mio marito ha detto che aveva la sensazione che allungando il braccio potesse prendere le macchine e muoverle come macchinine e davvero sembrava così.

Il pilota Steve ha chiamato  la torre di controllo dell’aeroporto e un po’ di volte i suoi colleghi a terra che ci seguivano con la macchina.

La mongolfiera si muove col vento e non si può decidere prima esattamente dove andare e atterrare e lui parlava coi colleghi riguardo ai posti dove avrebbe potuto atterrare. 

Steve non era una guida e non dava spiegazioni sulla città, se qualcuno non gli faceva delle domande.

In quest’ora circa di volo un cosa particolare sono state le foto.

Hanno messo una macchina fotografica all’estremità di una corda, l’hanno lanciata in aria e hanno fatto alcune foto di noi.

Era un servizio extra e abbiamo pagato 20 pound dopo per un set di foto, sebbene la maggior parte degli altri passeggeri non le abbia acquistate.

L’altra cosa particolare del volo era l’apertura di una bottiglia di champagne.

Brindare con lo champagne in volo è stato più bello che brindare col vino frizzante in Turchia dopo atterrati quando abbiamo volato per la prima volta.

Quando siamo andati la seconda volta la legge islamica era diventata più severa e abbiamo brindato solo col succo di frutta.

Ci siamo mossi dalla città nei dintorni e siamo atterrati in una fattoria dove una mandria di mucche è venuta a guardarci.

Prima di atterrare Steve ci ha detto di stare seduti e tenersi alla corda.

Inaspettatamente non siamo atterrati i piedi, ma su un lato, il che vuol dire che eravamo stesi sulla schiena quando la cabina si è fermata.

La gente che stava nella parte inferiore è uscita prima, poi siamo usciti noi muovendo il corpo a zig zag.

Un anziano non avrebbe potuto potrebbe farlo.

L’evento non finiva lì.

Abbiamo dovuto ripiegare il pallone aerostatico.

Mi chiedevo se fosse corretto chiedere di lavorare a persone che avevano pagato un sacco di soldi, ma nello stesso tempo facendo questo lavoro ci siamo sentiti più vicini al pallone stesso ed è stato in qualche modo divertente.

Tutti sembravano contenti.

Dopo il lavoro di ripiegatura ci hanno portato con le loro auto al punto di partenza e ce ne siamo andati.

Pensavo che, sebbene fossimo in agosto, sarebbe stato freddo nell’aria al mattino presto così mi ero messa una maglietta di sotto, una felpa di cotone, una felpa di cashmere, una giacchetta di pelle e una foulard, ma la temperatura su non era così diversa da giù e non faceva freddo (ma neanche caldo).

Ero curiosa di come Bristol fosse diventata la capitale dei palloni aerostatici e ho trovato su internet che un uomo chiamato Don Cameron che aveva lavorato per l’agenzia aeronautica di Bristol voleva mettere su un nuovo tipo di mongolfiera che era stato sviluppato negli Stati Uniti.

Lo fece e nel 1970 lasciò il suo lavoro principale e cominciò a vivere del suo business delle mongolfiere che aveva chiamato “Cameron Baloon“.

Perciò è la Cameron Baloon la prima ditta di mongolfiere di Bristol.

Ho visto i loro palloni aerostatici volare.