[Novembre 2011]
La cattedrale di Chieti in Abruzzo nell’Italia centrale che da sulla Piazza San Giustino è imponente.
Costruita dopo il IX secolo è stata ricostruita nel XIII secolo, la cripta che rispetto alla piazza si trova sulla destra è la parte più antica e le reliquie di San Giustino che sono venerate in questa chiesa sono conservate qui dentro.
Di solito le cripte sono nelle parti sotterranee delle chiese, ma qui abbiamo dovuto salire una scalinata per entrarvi.
Ci deve essere qualche motivo dietro questa differenza.
Quando siamo arrivati si stava svolgendo una messa, così abbiamo dovuto aspettare un po’.
Aspettavamo non soltanto la fine della messa, ma anche Luigi, il direttore della banca che avevamo incontrato in mattinata.
Questo perché lui appartiene all’Arciconfraternita del Sacro Monte dei Morti fondata nel XVI secolo e ci avrebbe portato a visitare una stanza speciale dove solo i membri hanno accesso.
Dopo il suo arrivo siamo entrati nella cripta dove c’era stata la messa che era un stanza in mattoni piuttosto semplice. Passando attraverso questa siamo arrivati davanti a una porta.
Quando Luigi ha aperto la porta e acceso la luce ci si è parata dinanzi un stanza decorata in modo sontuoso che era completamente diversa dal resto della cripta.
Luigi aveva organizzato la visita con una guida che si chiamava Marco che ha iniziato la spiegazione.
Questa stanza era una cappella speciale riservata solo ai membri della confraternita.
Sul soffitto c’era il loro simbolo che era la combinazione di una corona, di una croce e di un teschio.
Quando hanno restaurato l’altare nel 2000 hanno trovato un quadro della Vergine e del Cristo dipinto nel IV secolo e noi lo abbiamo visto.
Secondo Marco la pittura originale era stata ricoperta da un’altra pittura, perché non era molto bella.
La cosa interessante è che il resto della cripta, che ora è molto semplice, prima era sfarzosa come questa stanza, ma un responsabile della’assessorato che era al potere negli anni ’70 aveva deciso di distruggerla per riportale all’aspetto originario.
Lui credeva che la decorazione era un’aggiunta del XIX seolo, ma in realta era del XVI secolo come il resto e quando la gente se ne era resa conto era ormai troppo tardi.
Vicino c’è una stanza delle riunioni c’erano dei manoscritti del XVII secolo erano conservati in una coppa.
Ne abbiamo visto alcuni che descrivevano le terre possedute dalla confraternita.
Sul muro abbiamo visto le foto della più importante festa di Chieti che è la processione del Venerdì Santo.
Sul muro c’erano alcune foto di questa.
500 membri della confraternita e altre persone a essa associata sfilano lungo le vie della città.
Portano una maschera con un cappuccio appuntito che copre le loro facce che mi ricordava quelle del Ku Kux Clan in America, e il significato è quello di cancellare l’individualità per la penitenza totale.
Una cerimonia che si svolge durante la processione è quella della Vestizione della statua della Vergine Maria che è stata eseguita per generazioni dalle donne delle famiglie più in vista della città.
Anche alcuni musicisti sfilano con la confraternita e anche un parente del nostro interprete era stato chiamato a unirsi a loro una volta, anche se non era membro della confraternita.
Mi chiedo che tipo di musica venga suonata.
Mi piacerebbe una volta assistere alla processione.
Siamo usciti dalla Cattedrale per un’altra strada scendendo una lunga scalinata.
Giunta alla fine mi sono sentita come tornata alla realtà dopo essere stata in una sorta di paese delle meraviglie.