Non vedevo un’opera da molto tempo.
Il Titolo era “Chi pensiate che siamo”.
Dieci attori piuttosto anziani hanno raccontato le loro storie personali dall’epoca dei loro nonni fino ai giorni nostri, in ordine sparso.
Il set era piuttosto spoglio e ogni attore fungeva da personaggio ausiliaro creando una sorta di set, quando gli altri raccontavano la propria storia.
Dato che all’inizio le storie saltavano velocemente dall’una all’altra, in un primo momento non sono riuscito a seguirle, ma dopo un po’, inaspettatamente, sono stata pienamente coinvolta.
Erano storie molto interessanti, come quella di uno che aveva trascorso la sua infanzia in India, sotto il dominio inglese.
Un altro era sopravvissuto al ghetto di Varsavia.
C’era anche un attore cresciuto da genitori fortemente legati al comunismo.
Di Giapponese, vi ha partecipato Togo Igawa ed ha parlato della bomba atomica di Nagasaki.
dato che lo spazio era molto piccolo, ho percepito questi attori come familiari e mi e’ piaciuto davvero molto.