[Novembre 2017] A Guardiagrele, una città dell’Abruzzo nell’Italia centrale, un nostro amico aveva preso appuntamento con uno storico locale, Lucio, che ci avrebbe fatto da guida.
Essendo un esperto la sua spiegazione era molto dettagliata ed era interessantissima, solo che non avendo noi le conoscenze di base, a volte facevamo un po’ fatica a seguirlo.
Comunque provo a riassumere le cose che abbiamo imparato in questa occasione.
Prima di tutto sull’origine della cittadina.
Prima, nel 1070, ai piedi della collina da dove si gode di un’ottima vista esisteva una villa che si chiamava Grele.
Successivamente i normanni per proteggerla costruirono delle mura e un castello sulla collina.
Da qui il significato di guardare proteggere da cui deriva il nome “Guardia“.
Infatti il significato del nome è “che protegge Grele“.
C’era solo un soldato di guardia e se ne deduce che ci fossero sono 24 famiglie che è il numero che veniva protetto da un solo soldato , così capiamo che non doveva essere un centro molto grande.
I conti di Manoppello, un paese vicino a Pescara, che controllavano anche Grele, favorirono lo sviluppo della città che era considerato un punto importante, poiché da qui si controllava l’intera territorio, fino al mare.
Santa Maria Maggiore che in origine era solo una chiesetta cimiteriale fuori dalle mura divenne la chiesa principale al centro del paese.
Nel XIII secolo la città venne sottomessa all’armata di Carlo Angiò, e la figlia della contessa di Guardiagrele venne data in moglie a un generale dell’esercito angioino.
Invece alla metà del 1300 l’ultima erede andò in sposa a un nobile esponente della famiglia degli Orsini di Roma. Napoleone Orsini.
Quest’uomo che veniva da Roma, per ingraziarsi la popolazione, oltre a costruire i porticati alla Chiesa di Santa Maria Maggiore portò (o forse rubò) le reliquie del santo detto San Nicola il greco, vissuto nel X secolo, da una località vicina alla città di Casoli, e ne fece dono alla chiesa di San Francesco.
Molte persone venivano infatti a venerare le reliquie del santo e la città si espandeva.
Agli inizi del ‘400 furono cacciati gli Orsini e Guardiagrele divenne un libero comune.
Da questo momento la chiesa venne usata come luogo di riunione delle assemblee municipali.
Agli inizi del 1700 si rese necessario ampliare la chiesa che era diventata stretta, ma non essendo possibile eliminare la via principale che ci passava dietro, la parte nuova della ci chiesa venne costruita sopra, creando una sorta di tunnel.
Così la chiesa ha una forma molto particolare, perché sotto di lei, nel mezzo, ci passa una strada importante del paese.
Abbiamo visitato la bella cappella (cripta ) del XVIII secolo alla fine dell’edificio della chiesa.
Abbiamo anche visitato anche l’interno della chiesa che era piena di gente, perché c’erano le cresime.
Così abbiamo evitato di fare un giro all’interno, che sembrava luminoso e abbastanza recente, come architettura.
La cosa interessante era che essendo costruita sopra la strada dopo che si entra bisogna salire una lunga gradinata per accedere alla navata principale.
I due porticati esterni sono stati ricostruiti poiché distrutti dai bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Abbiamo ricevuto tantissime spiegazioni dettagliate, ma quella di Santa Maria Maggiore mi è sembrato un po’ il centro della storia della cittadina.