

Sono stato a Clusone, una splendida località della Val Seriana, a pochi chilometri da Bergamo, per partecipare a uno stage di tai-chi di tre giorni.
Dato che vivo a circa un’ora e mezza di macchina, ho preferito raggiungere il posto ogni mattina e rientrare a casa alla sera dopo la fine delle lezioni.
Era la mia prima esperienza di questo tipo: pratico il tai-chi da poco più di un anno, ma l’atmosfera e l’organizzazione mi hanno lasciato davvero soddisfatto.
Ho deciso che parteciperò sicuramente ad altri eventi organizzati dalla mia scuola.
Il primo giorno sono arrivato al palazzetto dello sport di Clusone, che non avevo mai visitato, anche se conoscevo già il paese.
Dopo aver parcheggiato nel piazzale antistante, ho trovato con un po’ di difficoltà l’ingresso degli spogliatoi.
La nostra lezione iniziava alle 10.00 e durava circa due ore; prima di noi si era tenuta una sessione riservata a cinture nere e insegnanti.

I partecipanti erano circa ottanta, provenienti da diverse regioni d’Italia: alcuni perfino dalla Puglia.
Era presente anche il maestro Ignazio Cuturello, caposcuola nazionale, il che ha dato allo stage un tono particolarmente importante.
Terminata la lezione verso mezzogiorno, ci siamo spostati per il pranzo nella vicina Casa dell’Orfano, un luogo ricco di storia e umanità.

La Casa dell’Orfano Mons. Giovanni Antonietti fu fondata nel 1925 per accogliere gli orfani di guerra e offrire loro assistenza morale e materiale.
Nel corso degli anni la struttura si ampliò fino a diventare un vero e proprio villaggio immerso nella pineta, con chiesa, scuola, refettori, laboratori e dormitori.
L’architettura, sobria e funzionale, riflette lo spirito educativo del fondatore, che vedeva nel lavoro, nella cultura e nella solidarietà i pilastri della formazione dei giovani.
Oggi il complesso ospita una fondazione, un museo, una biblioteca e spazi dedicati ad attività sociali e culturali.
Il pranzo, semplice e genuino, è stato preparato da volontari locali; eravamo disposti su due lunghi tavoli in legno.
Nel pomeriggio, il maestro ci ha offerto un tour del centro storico di Clusone.
La guida, un giovane del posto molto preparato, ci ha condotti per le vie del borgo fino all’Oratorio dei Disciplini, dove si trova il celebre affresco della Danza Macabra o Trionfo della Morte, risalente al XV secolo: un’opera di straordinario valore simbolico che rappresenta l’uguaglianza di tutti davanti alla morte.

L’affresco si trova accanto alla Basilica di Santa Maria Assunta, uno dei principali monumenti religiosi della Val Seriana.

Devo ammettere che la spiegazione della guida, seppur molto interessante, è stata un po’ troppo lunga, e siamo rimasti in piedi davanti al dipinto per quasi mezz’ora.
Abbiamo poi visitato Piazza dell’Orologio, cuore del borgo, con il famoso Orologio planetario di Pietro Fanzago, realizzato nel 1583, che indica non solo l’ora ma anche i segni zodiacali, le fasi lunari e il moto del sole.
Durante la visita ci è stata raccontata anche la curiosa storia delle due sequoie giganti provenienti dal Nord America, piantate nei giardini del paese, oggi considerate una rarità botanica.

Concluso il tour, siamo rientrati alla Casa dell’Orfano per una lezione di due ore di scrittura cinese, tenuta sempre dal maestro Cuturello: per me era la prima volta ed è stata un’esperienza davvero affascinante.
Il giorno successivo abbiamo seguito un programma simile: lezione di tai-chi al mattino, scrittura cinese nel pomeriggio e, dopo pranzo, una visita guidata interna alla Casa dell’Orfano.
Questa volta la guida, un signore del posto di grande entusiasmo, ci ha accompagnati attraverso le varie strutture del complesso: la Casa Madre, il Padiglione Suardo, l’antica infermeria, la chiesa di Cristo Re con i suoi affreschi, e i padiglioni che un tempo ospitavano i ragazzi.
Ogni ambiente racconta la vita quotidiana di centinaia di giovani cresciuti lì, in un luogo che unisce rigore, fede e affetto.
Camminare tra quei corridoi è stato toccante: si percepisce ancora l’atmosfera di una comunità viva e operosa, simbolo di una stagione storica importante per la Val Seriana.
Il terzo giorno era previsto solo l’allenamento del mattino, dopodiché eravamo liberi dal pranzo in poi.
Questa volta mia moglie mi aveva accompagnato fin dall’inizio ed è rimasta ad assistere alla lezione: non mi aveva mai visto praticare e mi ha detto che è stato interessante, soprattutto finalmente vedere ciò che sto imparando.

Dopo la chiusura ufficiale dello stage, io e lei ci siamo concessi un pranzo in un ottimo ristorante del centro di Clusone che conoscevamo già e che avevamo molto apprezzato nelle nostre precedenti visite: un modo perfetto per concludere questi tre giorni intensi e pieni di scoperte.