[Novembre 2016]
Abbiamo fatto un breve viaggio in Spagna a Jerez de la Frontera una cittadina dell’Andalusia
famosa per il suo sherry.
Quando siamo arrivati in Andalusia dal grigio e nuvoloso tardo autunno inglese nel vedere quel cielo terso senza una nube abbiamo avuto l’impressione di svegliarci da un lungo sonno.
La prima cosa che abbiamo fatto è il pranzo.
Siamo uscita alla ricerca del ristorante El Meson del Paco che era indicato nella mappa che abbiamo ricevuto in albergo.
Essendo un locale indicato nella mappa di un hotel frequentato da turisti speravo che ci fosse il menu inglese, ma non era così.
Un ristorante molto “locale”. Il signore di mezza età che è venuto a servirci parlava solo spagnolo e anche il menu era tutto in spagnolo. Abbiamo tirato un po’ a indovinare scegliendo i piatti in cui c’era scritto la parola “iberico”, senza sapere bene cosa fossero.
Il cameriere era piccolo di statura e aveva un’espressione molto dignitosa.
Solo quando sono andata a fargli una foto al bancone, mentre affettava il prosciutto ha accennato un sorriso.
Comunque quello che ci hanno portato è stato per antipasto patate fritte con sopra prosciutto Serrano e come piatto principali carne arrosto e carne stufata.
Pensavo che Essendoci scritto “iberico” si trattasse di maiale, ma quello che abbiamo mangiato, specialmente la carne stufata aveva più il sapore del cinghiale.
Era molto semplice e buono e ho avuto l’impressione che tutti i risultati dovuti alla dieta fatta fino ad allora, qui andassero in fumo in un attimo.
Come dessert volevo prendere il Flan una specie di budino molto comune in Spagna e Portogallo, ma non c’era e ho mangiato qualcosa dal sapore simile ma dall’aspetto diverso.
Dentro il negozio c’erano molte foto che avevano a che fare con la corrida e costumi di torero.
Mio marito ha detto che se in questo tipo di ristoranti così autentici, per via della globalizzazione, cominciassero a entrare fondi stranieri, sarebbe la fine di un mondo.
L’hotel in cui ci siamo fermati a Jerez era l’Asta Regina Jerez che sta nel centro storico.
E’ un antico palazzo rinnovato con interni moderni, per esempio il lavandino del bagno era tutto di vetro e mi sembrava un po’ strano.
Non è che ci fossero particolari problemi, ma l’impressione è che fosse uno di quegli hotel di design più attenti ad apparire avanti coi tempi che alle reali esigenze dei clienti.