[maggio 2018]
Durante il nostro walking tour a Belgrado in Serbia ci siamo fermati davanti a una moschea.
Questa moschea chiamata Bajrakli non è solo l’unica rimasta nella città, ma è anche l’edificio più antico. Bajrakli significa “bandiera” e si riferisce alla bandiera che veniva alzata anticamente sulla moschea per indicare l’ora della preghiera.
Dopo la cacciata dei turchi l’edificio era caduto in rovina. Restaurato alla fine del XIX secolo per i musulmani che stavano a Belgrado e sembra funzioni ancora adesso.
Senza considerare il Kosovo i musulmani della Serbia sono il 2-3% della popolazione.
La religione principale è la chiesa ortodossa serba. Non lo sapevo, ma nella chiesa ortodossa ogni nazione ha la sua chiesa con delle piccole differenze dottrinali.
Dopo la moschea siamo andati al parco con le rovine della fortezza di Kalemegdam. All’interno c’è un giardino zoologico, un centro sportivo, un ristorante ed è il posto principale in cui gli abitanti di Belgrado si prendono una pausa di relax.
La guida Tamara ci ha detto che la fortezza risaliva ai romani, ma era stata rinforzata sotto ogni altra dominazione nei secoli, quindi non si poteva dire a che periodo apparteneva.
Ci ha anche detto che Belgrado è considerata la città più antica d’Europa.
La popolazione che la abitava 5000 anni fa pare fosse pacifica, poiché non sono state trovate tracce di armi durante gli scavi archeologici.
Da allora erano arrivati i celti che avevano portato le guerre e poi i romani e Tamara ci ha detto che la città aveva subito 140 guerre ed era stata distrutta 44 volte.
L’antico nome della città era Singidunum, ma quando gli slavi arrivarono vicino al Danubio videro la fortezza brillare bianca sotto la luce del sole e dissero che questa era una città “bianca” che è poi il significato di Belgrado.
Sentite queste spiegazioni siamo andati nel punto del parco da dove si vedono dall’alto sia il Danubio che la Sava.
Al di là della Sava c’è la Nuova Belgrado costruita dopo la seconda guerra mondiale e un po’ a destra di questa un villaggio con le case dai tetti rossi.
Questo villaggio si chiama Zemun ed è un luogo di interesse storico.
Ora fa parte di Belgrado, ma prima era una città diversa e nel XVIII secolo addirittura una nazione diversa.
A quei tempi Belgrado era sotto gli ottomani, ma Zemun era parte dell’Impero austriaco.
Abbiamo nche visto una statua chiamata Pobednik “Messaggero della vittoria”.
E’ la statua di un uomo nudo realizzata dopo la seconda guerra mondiale come simbolo della città.
All’inizio doveva essere al centro della città, ma la gente si lamentava dicendo che le donne avrebbero dovuto camminare con gli occhi bassi, così l’hanno messa nel parco.
La nudità è vista come simbolo di libertà.
Abbiamo camminato un altro po’ e siamo arrivati al punto dove sembra sia iniziata la prima guerra mondiale.
Come è noto la guerra cominciò perché un principe austriaco era stato assassinato a Sarajevo, ma la prima battaglia iniziò in questa fortezza.
A questo punto siamo scesi dal parco e qui è finito il nostro walking tour di due ore e mezza.
Abbiamo imparato molto, dalla storia antica a quella moderna e mi è piaciuto molto.
Il tour è gratuito, ma c’è la regola non scritta di dare una mancia alla guida.
Noi le abbiamo dato 2000 dinari, circa 15 euro, e ci è sembrata contenta.