Questo post è del mio amico Bangly.
[Aprile, 2013] Durante il mio viaggio nella regione del Kansai ho avuto la possibilità di visitare nel tempio Ryoan-ji, a Kyōto, uno dei Giardini Zen più famosi del Giappone.
Il termine “giardino”, coniato in America negli anni 50’, a mio parere non si addice perfettamente a queste “rappresentazioni simboliche degli elementi naturali”.
Infatti, non hanno nessuna caratteristica propria dei giardini occidentali, e gli elementi naturali, acqua e isole, sono rappresentati simbolicamente dalla ghiaia e dalle rocce, portando al limite il concetto minimalista del buddismo Zen.
Comunque, questi erano luoghi in cui meditavano i monaci ed anch’io ho provato ad abbandonarmi alla tranquillità che quella visione trasmetteva.
Lavorando un po’ di fantasia, mi sono sentito come se stessi osservando un maestoso paesaggio dalla cima di un monte e, senza accorgermene ho passato quasi un’ora in contemplazione.
Nell’epoca in cui viviamo forse è un po’ anacronistico, ma investire tempo in immaginazione e contemplazione è molto importante per entrare in sintonia con il proprio spirito e per affrontare meglio le fatiche della vita quotidiana.
Questo ho pensato uscendo fuori dal tempio.