[Marzio 2018]
Da Buenos Aires in Argentina, risalendo il fiume, abbiamo fatto un escursione nella nazione vicina, l’Uruguay.
Prima del viaggio non avevamo proprio pensato di oltrepassare il confine, ma avendo visto che si può andare in Uruguay con molta facilità, abbiamo provato.
Prima di andare abbiamo acquistato i biglietti., incluso un walking tour, in un agenzia di Buenos Aires che si chiamava Sea Cat. Il tutto lo abbiamo pagato 1400 pesos, circa 42 euro.
La partenza era alle 12 e 30, però siccome non sapevamo i dettagli siamo andati prima al Buquebus terminal di Puerto Madero.
Per prima cosa abbiamo fatto la fila per convertire il voucher in un biglietto.
Era il check in e chi aveva bagagli più grandi li depositava là in custodia allo staff.
Al piano superiore c’era il controllo dei passaporti e dei bagagli a a mano.
I doganieri di Argentina e Uruguay erano seduti vicino e io ho ricevuto due timbri sul mio passaporto.
Dopo di questo dovevo solo aspettare in una sala di attesa, quindi il tutto era molto facile.
Dopo un po’ la gente si è iniziata a mettere in fila e ci siamo aggiunti anche noi.
La fila si estendeva in cerchio per tutta l’ampiezza della sala, ma c’era ancora gente seduta.
Quando abbiamo iniziato a muoverci quelli che sedevano e quelli verso la fine della coda sono andati verso l’entrata per tagliare la coda, ma un membro dello staff li ha fermati.
La nave era grande, ma dopo esserci seduti ho visto gente che girava cercando posto.
C’era un duty free che vendeva cosmetici e altre cose sul traghetto.Le uniche cose che si vedevano attraverso le finestre sporche lungo il tragitto erano il marrone del fiume La Plata e il blu del cielo.
Essendo partiti con 15 minuti di ritardo siamo arrivati sulla sponda opposta in Uruguay alla cittadina Colonia del Sacramento intorno alle 13 e 45.
Poiché c’era tanta gente c’è voluto molto per scendere dal traghetto, ed erano le 2 quiando abbiamo saputo che il walking tour successivo in inglese sarebbe stato alle 4.
“Allora dobbiamo mangiare” ha detto mio marito, per cui il cibo è importante, e abbiamo iniziato a cercare un ristorante su internet.
E’ partito spedito verso il ristorante che aveva trovato, senza neanche guardarsi intorno.
Sebbene Colonia sia una piccola cittadina ci è voluto un po’ per trovare il ristorante e alla fine era pure chiuso.
Così siamo andati in un ristorante alternativo chiamato “A la Pipetua“.
La paella è la loro specialità, ma io ho preso un piatto a base di pollo e mio marito uno a base di vitello stufato, chiamato Stroganoff e abbiamo bevuto con la sangria.
L’interno era bello e luminso.
Il cameriere mi ha chiesto se era di Sao Paulo.
Era strano e io mi chiedevo il perché di questa domanda, ma poi ho capito che aveva pensato fossi una discendente di giapponesi immigrati in Brasile.
Dopo aver placato il nostro stomaco siamo andatiall’appuntamento per le 4.
Colonia del Sacramento è una bella cittadina storica inclusa nel patrimonio Unesco.
C’erano parecchi turisti da Buenos Aires, perché è a una sola ora ed era il week end.
L’atmosfera era tipo Paraty in Brasile o Barichara in Colombia, ma era più piccola e turistica.
Nella piazza principale qualche coppia ballava un ballo tipo il tango.