[Aprile 2018]
A corso Ovidio, la via principale di corso Sulmona in Abruzzo nell’Italia centrale, era in mostra in una vetrina una particolare padella per fare dei dolci che ricordano i waffle.
Qui sono un dolce tradizionale e si chiamano ferratelle.
Prima venivano fatte usando una pesante pentola in ferro e mentre si cuocevano da una parte si diceva un’Ave Maria, poi si girava dall’altra parte e si diceva un Padre Nostro, e la ferratella era pronta.
Questa cose ce le spiegava la nostra guida Guido.
Secondo lui questo tipo di preghiere erano recitate anche durante altre faccende domestiche, come lo stirare e altro.
A Guido la nonna aveva insegnato che oltre che preghiere erano modi per scandire il tempo.
Anche se il proposito era di scandire il tempo, la religione doveva comunque essere profondamente radicata nella vita quotidiana.
Guido mi è sembrata una persona molto religiosa.
Quando entrava nelle chiese intingeva le mani nell’acqua santa e quando usciva si genufletteva.
Anche mio marito si fa il segno della croce quando entra o esce da una chiesa.
Nella chiesa successiva, il Complesso della Santissima Annunziata, che prima era stato un convento, Guido ha messo alcune monete nell’offertorio ed ha acceso 4 candele.
Sembra che questo edificio sia il più importante in questa cittadina.
Costruito nel 1320 all’inizio come ospedale, a guardare quando la facciata sembra un unico edificio, ma all’interno ci sono tante partizioni.
Alla fine di questo complesso c’è un piccolo museo con le rovine di una casa romana del I secolo a. C.
Questo convento sembra sia stato costruito sulle rovine romane.
Secondo Guido le persone dell’epoca non avevano interesse a preservare ile cose del passato.
Anche noi abbiamo visto in Andalusia in Spagna ultimamente una fortezza costruita sulle rovine romane in cui avevano usato le colonne romane per sorreggere l’entrata della fortezza.
Attualmente nella complicata struttura di questo monastero pare ci sia anche un museo etnografico.
Usciti abbiamo attraversato il grande parco per raggiungere la cattedrale.
Il nome completo è “Cattedrale di San Panfilo” e Panfilo è il protettore di questa città.
Un nome di santo che anche mio marito aveva sentito poco. Nato in Abruzzo sembra fosse vissuto qui nel settimo secolo.
Sull’altare c’era una statua d’argento del santo e dentro c’erano conservate le sue reliquie.
Mentre scendevamo nella cripta, la parte più antica della cattedrale, abbiamo visto degli affreschi risalenti al dodicesimo secolo.