[Aprile, 2013] Sulla via di ritorno dalla nostra vacanza di famiglia in Puglia, nel Sud Italia, abbiamo volato da Bari a Pisa per trascorrere una notte a Firenze, soprattutto per soddisfare il desiderio dei miei famigliari di fare shopping.
Il nostro obiettivo non erano negozi quali Gucci o Ferragamo che si possono trovare ovunque nel mondo, ma era l’eccitante mercato delle pelli.
Non venivo a Firenze da 5 anni, ma ho pensato che avrei potuto fare comunque belli acquisti.
Ma, una cosa che ho notato questa volta è che al mercato della pelle non c’erano Italiani.
I venditori erano Rumeni, Iraniani, e così via, mentre i clienti erano in massima parte turisti stranieri, il che ha spento un po’ il mio entusiasmo.
Ma poi ho pensato che se avessimo potuto acquistare prodotti di qualità a prezzi convenienti, non importava se i venditori fossero italiani o meno.
Così alla fine sono rimasta abbastanza soddisfatta.
L’intera città è colpita dalla recessione.
Mi ricordo un negozio che l’ultima volta ci aveva soddisfatto molto, così ci siamo andati, ma aveva chiuso.
Un commesso di un negozio dove abbiamo comprato delle borse ci ha detto che in una strada la maggior parte dei negozi hanno chiuso e in una strada del centro ho visto un venditore che stava letteralmente tirando addosso con disprezzo i suoi prodotti su ogni cliente.
Bèh, potrebbe essere una buona cosa se la crisi facesse una selezione, permettendo solo ai buoni negozi di sopravvivere.