Penso che il momento clou della visita a Cáceres, una città dell’Estremadura, in Spagna, sia la cisterna nel seminterrato del museo.
Quando ho visto la foto per la prima volta al centro informazioni turistiche, sembrava un po’ misteriosa e volevo davvero vederla.
Il Museo de Caceres (€1,2) è ospitato nella Casa de las Veletas, un palazzo del XV secolo, ma prima che questo palazzo fosse costruito, lì c’era una fortezza moresca.
Questa cisterna risale a quell’epoca e si dice che sia stata realizzata tra il IX e l’XI secolo.
Dopo che i cristiani riconquistarono la terra ai Mori, il forte moresco fu demolito, lasciando solo la cisterna, che continuò a servire come fonte d’acqua per la gente.
Con 13,7 metri di lunghezza e 9,8 metri di larghezza, la cisterna di Caceres è la più grande e meglio conservata della penisola iberica.
Mio marito ha detto di aver letto da qualche parte che è la seconda più grande dopo quella di Istanbul, in Turchia.
Dopo aver visto ciò, seppi che l’acqua veniva prelevata dal fiume Guadiana, che scorre fuori delle mura della città, e lì veniva immagazzinata, che era l’ancora di salvezza della città.
Si racconta che quando il nemico avvelenò il fiume Guadiana, la città si salvò perché la cisterna era già piena d’acqua.
Ora che ci penso, ricordo di aver visto un’altra cisterna a Lisbona solo un anno fa.
Il museo, ovviamente, presenta un’ampia varietà di reperti, suddivisi in archeologici ed etnologici.
Ciò che mi interessava era la stanza dei costumi popolari, dove potevamo vedere che alcune persone indossavano cappelli fantasiosi e lavoravano nei campi, mentre altri tradizionalmente indossavano molti strati di gonne e calzini blu.
Ho anche saputo che esiste un festival in cui le persone indossano costumi di animali.
Il museo dispone anche di una dependance, la Casa de los Caballos, che un tempo era una stalla.
Ci sono opere d’arte esposte qui.
Quando siamo entrati era già l’ora di chiusura del pranzo, ma l’incaricato ha detto: “Sbrigati a dare un’occhiata” e ci ha aperto.
Esponeva opere di artisti locali contemporanei, oltre a dipinti di Miró ed El Greco.
Dopo aver lasciato il museo, abbiamo fatto un giro per il quartiere ebraico, abbiamo dato una breve sbirciatina all’Ermila de San Antonio, un’ex sinagoga, e poi siamo andati alla Torre de los Pozos, una torre del XII secolo (€ 2,50).
Si dice che questa torre fosse una torre di avvistamento con lo scopo di proteggere la cisterna, e lo staff entusiasta ci ha raccontato la storia del fiume Marco sopra menzionata.
Guardammo di nuovo il panorama dalla torre.
La luce del sole era così forte che mio marito diceva che lì non poteva aprire gli occhi.
[ Dic.2022 ]