[Dicembre 2016]
Dalla cittadina colombiana di Barichara siamo andati a fare un’escursione a piedi verso il villaggio di Guane, e eravamo totalmente immersi nella natura.
La guida Osvaldo era un appassionato della natura ed era come un enciclopedia vivente riguardo a animali e piante.
Questo mi ha ricordato lo hiking che abbiamo fatto l’anno scorso a Bariloche in Argentina.
Sembrava che Osvaldo fosse ansioso di trasmettere tutto ciò che sapeva e ogni tanto forniva spiegazioni anche ad altri camminatori che incontravamo sul sentiero.
A un certo punto alcuni di passaggio che non conoscevamo hanno chiesto informazioni sul sentiero a mio marito.
Mio marito ovunque va gli chiedono informazioni.
Osvaldo ha detto “E’ perché hai un volto universale e la gente pensa che stai guidando un gruppo formato da una giapponese, una spagnola e un indigeno locale”.
La donna che ci faceva da interprete sembrava al cento per cento spagnola.
Mentre Osvaldo pare fosse di discendenza mista africana, araba, spagnola e indigena.
Una volta quando faceva da guida a un giapponese, questi restò sconvolto e gli disse che era la copia esatta di suo nonno, e gli regalò il suo cappello.
Davvero in abiti da contadino in qualche campagna giapponese sarebbe facilmente confondibile con uno del posto.
Mi sono stupita che ci fosse stato un altro giapponese a fare il percorso qui con lui in precedenza.
Camminando abbiamo ascoltato molte spiegazioni. Tra quelle che ricordo la più interessante riguarda il tipo di formica chiamata hormiga culona che in questa regione si usa mangiare.
Appena prima della stagione delle piogge i maschi della formica escono dal nido e cominciano a pulire l’area circostante.
Molti insetti vengono cacciati dall’area in questo momento e molti uccelli accorrono per mangiarli.
Quando la temperatura sale anche le femmine escono fuori.
Quindi i maschi si alzano in volo e le donne li seguono.
Sono così tanti che il cielo sembra oscurarsi.
Molte formiche vengono mangiate dagli uccelli, ma quelle che restano si accoppiano in aria, e i maschi che riescono a accoppiarsi muoiono felici.
Le femmine fecondate scavano un buco nel terreno, fanno un nido i profondità e vi depositano da 10 milioni a 12 milioni di uova.
Nell’arco di pochi giorni nascono le formiche.
Quando le formiche escono i contadini del posto capiscono che sta arrivando la stagione delle piogge.
Osvaldo ha detto che mangia le formiche, ma ci ha spiegato che non essendo stagione è meglio non mangiarle adesso.
Lungo il cammino c’erano dei cartelli con delle immagini di specie di uccelli in via di estinzione.
Una di queste è quella del colibrì.
Si vede molto raramente, ma mentre facevamo una pausa bevendo un succo di frutta in una casa di un contadino abbiamo visto un colibrì volare nel giardino.
Era un bel uccellino color verde smeraldo.
Poiché vederne uno sembra porti fortuna anche Osvaldo era entusiasta.
Un po’ dopo lungo la strada abbiamo anche visto una grande farfalla blu che si chiamata Morpho, che è un altro segno di buona fortuna.
E’ stata davvero un’escursione completa e fortunata.