[Dic.
2008] In Tunisia, dopo aver organizzato un tour per il giorno successivo, abbiamo fatto shopping in un suk (mercato).
Sappiamo quanto sia difficile far scendere i prezzi, ma è stato un grande divertimento.
L'atmosfera del Suk era simile a quella del Marocco, ma mi ha sorpreso il fatto che i commercianti non fossero così persistenti.
Abbiamo incontrato un uomo con un cappello di lana che ci voleva fare da guida e ci ha portato sul tetto delle case di 4 quattro mogli di un re dei tempi antichi.
Nel caffé in cui siamo andati dopo esserci stancati, c'erano solo uomini che stavano fumando il narghilè.
Le persone ci fissavano e spesso si rivolgevano a noi dicendo “Konnichiwa, Samurai o Sarabaja (arrivederci in gispponese classico)” ma non ci siamo sentiti per niente in pericolo.
Un giovae alla stazione della “metro” che in realtà era un tram, si è rivolto a noi dicendo: “Salam Alaykum” così io gli ho risposto “Alaykum Salam”.
Gradualmente la sua espressione è cambiata, da seria a sorridente, il che mi ha suscitato una forte impressione.