[Novembre 2011]
Guardiagrele cittadina dell’ Abruzzo, una regione dell’Italia centrale, è legata a due personaggi storici famosi che si chiamano entrambi Nicola.
Uno è il maestro orafo e scultore Nicola da Guardiagrele.
Questo cognome significa “nato a Guardiagrele” e mi chiedevo se originariamente avesse un altro cognome.
Ma anche nel caso del famoso “Da Vinci” è lo stesso, quindi mi sono detta che forse allora un cognome come noi lo intendiamo non lo aveva nessuno.
Nato qui alla fine del XIV secolo e morto nel 1459 Nicola è considerato un Michelangelo o un Da Vinci dell’arte orafa.
In molte chiese in questa e in regioni vicine rimangono molti ostensori, altari decorati e altre opere di questo artista e della sua scuola.
Anche la scultura nella facciata della chiesa principale di Guardiagrele, Santa Maria Maggiore è sua. Solo che quella che si vede è una copia. L’originale è conservata in un museo della cittadina.
Secondo Lucio, lo storico locale che ci faceva da guida, Nicola non era attivo solo dal punto di vista della produzione artistica, ma aveva anche un ruolo politico nel governo della città.
Tra l’altro vivendo a Guardiagrele l’aveva resa una città famosa per l’artigianato e l’arte dei metalli.
L’altro personaggio storico importante è il santo conosciuto col nome di Nicola il greco.
Le sue reliquie sono conservate nella chiesa di San Francesco sempre qui a Guardiagrele.
Siamo entrati nella chiesa.
Prima le reliquie erano in una cassa posta sotto l’altare e la gente poteva toccarla attraverso una piccola finestra alla base di questo.
Ma ora le reliquie sono in una teca di vetro dietro l’altare insieme a un simulacro del santo.
Il santo viene festeggiato ogni anno a maggio.
Lucio, lo storico che ci spiegava tutte queste cose, insieme a un altro storico più giovane mentre faceva ricerche in un archivio ha trovato un documento con la firma originale di Nicola da Guardiagrele il maestro orafo.
Inoltre ha pubblicato un racconto storico ispirandosi al mistero di alcune monete trovate in una tomba qui a Guardiagrele, ma che provengono da tutta un’altra regione.
Grazie a lui abbiamo impiegato qui molto proficuamente il nostro tempo, imparando molte cose su questa cittadina.
Questa volta c’è stato tempo di visitare e sentire la spiegazione solo sulla chiesa di Santa Maria Maggiore e su quella di San Francesco, ma anche l’atmosfera che si viveva nella cittadina era molto bella e se ci sarà tempo vorrei tornare qui ancora, magari nella stagione in cui le giornate sono più lunghe e visitarla di nuovo, passeggiando per le sue vie.