In visita a una cantina

In visita a una cantina

[Novembre 2017]

Abbiamo assaggiato e visto molte cose nel nostro breve viaggio in Abruzzo nell’Italia centrale, ma ora si avviava alla fine.

Siamo stati in una cantina di un amico stretto di un nostro amico.

Si trovava nel paese di Ripa Teatina poco più di venti chilometri a sud di Pescara la città sul mare dove pernottavamo.

La cantina si chiama “Tenuta Di Sipio” ed è un enorme vigneto di 70 ettari.

Purtroppo il nostro appuntamento era alle 5 del pomeriggio ed era già troppo buio per vedere le viti, che avrebbero dovuto essere già nei loro colori autunnali.

Questa cantina è nuova, ha solo 17 anni.

Prima di creare questa cantina la famigia era stata per generazioni una famiglia di agricoltori che producevano uva e olio sin dal XVIII secolo.

Un giovane donna,  piccolina chiamata Giulia ci ha portato in giro facendoci da guida.

Lei è la nipote del fondatore della cantina.

Essendo la cantina nuova, hanno nuove attrezzature.

Per esempio poiché le pompe usate normalmente nelle industrie vinicole danneggiano la buccia dei grappoli, loro usano un sistema speciale senza pompe.

Ci ha spiegato che la ragione per cui le bottiglie si conservano tenendole in posizione orizzontale è per far mantenere il sughero umido.

Il sughero si può restringere se diviene troppo secco e il vino fuoriuscire.

Secondo Giulia il vino si può conservare per 10 anni dopo averlo comprato, se lo si tiene in posizione orizzontale.

Ho chiesto “Se lo tieni più di 10 anni diventa cattivo?”

Lei mi ha risposto in modo divertente “Se lo tieni di più è più difficile berlo, come avere una conversazione con mio nonno che ha 99 anni.

Gli assaggi che hanno organizzato per noi sono stati interessanti.

Ci ha dato dei pezzi di carta e penne e ci ha detto di sentire con la nostra lingua, il naso, e dentro il corpo, ma non con gli occhi e poi scrivere queste sensazioni.

Lei è una sommelier.

Abbiamo provato tre tipi di vino: bianco, rosé e rosso.

Il rosé aveva un sapore particolarmente intenso.

Mio marito l’ha descritto con un sapore di menta e io ero d’accordo. ma poi ci ha spiegato che era un misto di spezie e ciliege.

Beh, forse non sono brava come sommelier.

Il nostra amico ha scritto del sapore del rosé “Mi ha ricordato quando sono andato a raccogliere le ciliege da giovane”

Giulia ha detto che ognuno ha sensazioni diverse. Per esempio lei che non amava i fiori non poteva descrivere i sapori usando il paragone con i fiori.

Mi è piaciuto il loro rosso il cui sapore era deciso, ma amabile, ma essendo domenica non c’erano gli addetti alla vendita e non abbiamo potuto fare acquisti.

Ci hanno dato una bottiglia come souvenir ed ora è conservata dai nostri amici e non vedo l’ora di assaggiarla quando torneremo in Abruzzo.