[Aprile 2018]
Siamo andati dalla cittadina di Sulmona, che si trova in Abruzzo nell’Italia centrale, a un paesino più piccolo che si chiama Scanno.
Attraversando una valle scoscesa si è offerto alla nostra vista un bel lago da cui ha origine il fiume che scorre sul suo fondo.
Qui, parcheggiata la macchina, abbiamo attraversato un ponte e siamo andati nella chiesa di San Domenico.
Si dice che San Domenico sia vissuto in questa grotta nel decimo secolo e qui sia morto.
Sebbene la giornata fosse molto soleggiata, venendo qui si era all’ombra e i dintorni erano immersi nella tranquillità.
Il colore dell’acqua di questo lago, di cui ho dimenticato di chiedere il nome, era verde scuro del colore degli smeraldi grezzi.
Andando ancora un po’ avanti c’è ancora un altro lago, questo se lo si guarda dal cielo ha la forma di un cuore.
Lo chiamano il cuore d’Abruzzo.
Qui c’erano anche delle strutture ricreative e l’atmosfera era più allegra.
Poi siamo arrivati a Scanno.
Scanno è il più grande dei tanti paesini arroccati sulle colline che abbiamo visto lungo il percorso.
La nostra guida Guido ci ha detto che questo paese era un luogo importante sulla strada che collegava Roma e il Mar Adriatico ai tempi dell’antica Roma.
In Abruzzo secondo Guido ci sono solo tre paesi che hanno la stessa importanza e in tutti e tre i portoni delle case hanno una forma simile.
Con i suoi 1900 abitanti Scanno è un paesino piccolo.
Guido ci ha portato in una chiesa che dava sulla piazza centrale chiamata Santa Maria della Valle, dicendoci che quello era l’unico edificio importante del paese.
Come le chiesa che abbiamo visto a Sulmona la facciata è piana e di forma quadrata.
La sua costruzione risale al XII secolo, ma essendo questa una terra in cui i terremoti sono frequenti è stata restaurata e ricostruita molte volte.
L’opera di maggior valore è l’altare in marmi policromi risalente al diciottesimo secolo.
Sul retro c’era una statua del bambin Gesù di quelle che si vedono spesso esposte nel periodo natalizio.
Più che una chiesa solenne, mi ha dato l’impressione di una chiesa in cui si respirava un’atmosfera molto popolare.
Come chiesa in questo paese abbiamo visto solo questa, ma poi siamo entrati in una ex-chiesa dove erano raccolte molte statue provenienti da ancora altre chiese.
Mi è sembrato che più che un museo fosse una collocazione temporanea.
Questo perché nelle piccole chiese vicine ci sono stati di tanto in tanto casi di furto, così mettendo le statue insieme in un edificio è più facile tenerle sotto controllo.
Paese che vai situazione che trovi.