Un’altro dei motivi del nostro viaggio a Venezia era di andare a vedere l’opera al teatro “La Fenice”.
5 anni fa avevamo visitato il teatro e ci eravamo proposti di venire ad assistere a uno spettacolo qui prima o poi.
Come suggerisce il nome “La Fenice” il teatro da quando è stato aperto alla fine del diciottesimo secolo ha subito molti incendi ed è stato sempre ricostruito.
Questa volta abbiamo preso la navetta dell’hotel e siamo arrivati al centro di Venezia da Murano in un batter d’occhio.
Però arrivati alla fermata Fondamenta Nuove, per trovare il teatro abbiamo dovuto girare un po’ per il dedalo di vie in cui è facile perdersi tipico di Venezia.
Siccome andavamo al teatro, mi ero vestita elegante e mi ero messa le scarpe con un po’ di tacco, perciò è stata un po’ dura camminare.
A un certo punto abbiamo chiesto informazioni a un’anziana coppia che sembrava del posto.
Avevano l’aria della tipica anziana coppia italiana distinta e mi piacevano molto.
Però non siamo riusciti a trovare il teatro con le loro indicazioni.
Comunque alla fine siamo riusciti ad arrivare e a prendere un posto sulla balconata.
In questo teatro, a parte i posti dell’orchestra, la maggior parte sono palchi nelle balconate.
Noi stavamo al secondo livello, proprio a fianco all’orchestra.
Era la prima volta che vedevo l’orchestra da questa angolazione. Era interessante. Anche la distanza dal palco non era molta così sembrava di essere dentro la scena.
Era in scena la “Carmen”
Per una coincidenza la prima volta che ho assistito a una spettacolo alla Scala di Milano, un bel po’ di tempo fa, era rappresentata la Carmen.
Noi andiamo spesso a vedere il balletto, ma raramente l’opera lirica.
La Carmen è un’opera che piace anche ai profani, perché le singole parti sono molto note.
L’opera è della fine dell’800, ma questo allestimento era stato fatto negli anni ’70 e sul palco c’erano anche una cabina telefonica e alcune auto.
Il regista era lo spagnolo Calixto Bieito, abbastanza famoso negli ambienti dell’opera.
Non era difficile da seguire e sono facilmente entrata dentro lo spettacolo.
Ma rispetto alla versione che avevo visto alla Scala c’erano meno balletti, e poi, nel mezzo dell’opera un personaggio si era messo nudo, e io non ho capito che significato avesse questo nella rappresentazione.
La cantante non era solo un’ottima cantante , ma anche una brava attrice.
Il direttore era il coreano Myung-Whun Chung.
Era la prima volta che assistevo a un suo spettacolo da quando l’avevo visto a Londra a un evento annuale di musica (I Proms) e ho avuto come la sensazione di rivedere un vecchio amico.
[Aprile 2017]