A Sulmona la cittadina dell’Abruzzo nell’Italia centrale si è fatta ora di pranzo.
La nostra guida Guido ci ha portato al ristorante Il Vecchio Muro dove aveva detto che era stato una volta e gli era piaciuto.
Come antipasto abbiamo diviso un piatto a base di formaggio che somigliava alla provoleta che abbiamo mangiato in Argentina a uno a base di uova.
Il formaggio era particolarmente buono.
Come piatto principale ho preso dei medaglione di maiale, un piatto semplice, ma buono.
Mio marito ha preso una bistecca di maiale che contrariamente a quelle che abbiamo visto in Germania o altri posti non era molto grassa ed era più morbida, e anche questa era buona.
Guido ha mangiato una pasta che era servita in un contenitore fatto di formaggio.
Anche questo piatto aveva un bell’aspetto.
Come vino abbiamo preso quello tipico del posto, un Montepulciano d’Abruzzo, che era un buon vino, strutturato e di carattere con 14 gradi di gradazione alcolica.
Ci è piaciuto molto e ne abbiamo ordinato, tornati a casa, delle bottiglie online.
Dopo il pranzo siamo andati a visitare una fabbrica di confetti che è anche museo che si trova subito fuori dalla città.
Sulmona è la patria dei confetti.
Nella città qua è là si vendono confetti dai colori vivaci.
La fabbrica che siamo andati a visitare è quella di Pelino, fondata nel 1783.
Ora i confetti sono relativamente economici, ma prima per l’alto costo dello zucchero potevano permetterselo solo i membri delle classi più agiate e venivano utilizzati in occasioni speciali.
Guido ci ha spiegato che vengono dati confetti bianchi in occasione del matrimonio, rossi in occasione della laurea, rosa se nasce una bambina e celesti se nasce un bambino.
Quando si danno confetti ai matrimoni devono essere di numero dispari.
Per il fatto che i numeri dispari non si possono dividere è in parte un augurio perché il matrimonio sia duraturo, ma è anche un augurio che i due della coppia divengano subito tre con un figlio.
Si vendono anche dei confetti raccolti in forma di fiore usati anche a scopo decorativo, perché durano a lungo.
Il più antico documento che riguarda i confetti risale al quindicesimo secolo.
Ci sono documenti che dimostrano che agli inizi del diciottesimo a Sulmona c’erano 12 fabbriche di confetti.
Ora sono nove.
Nella fabbrica erano in mostra gli antichi strumenti per fare i confetti e le scatole in cui erano venduti.
C’era un video dell’antico processo di fabbricazione e a lavorare pare fossero tutte donne. Nel dépliant che ci hanno dato era scritto che ancora ora usano lo strumento in bronzo che usavano nell’800.
Questo strumento è adatto per fare i confetti con le mandorle, che sono i più tradizionali.
Ora non si fanno più solo confetti alle mandorle, ma ce ne sono di tanti tipi inclusi alla nocciola e persino al coriandolo.
Ci sono anche quelli al cioccolato che sono stati introdotti in un periodo relativamente recente.
Ho assaggiato dei confetti al cioccolato e mi hanno riportato alla memoria i marble choco, un tipo di dolci che mangiavo sempre in Giappone.
[Aprile 2018]