Il Buon pranzo in mezzo ai disordini di Parigi

Il Buon pranzo in mezzo ai disordini di Parigi

Nel mezzo della manifestazione dei gilet gialli a Parigi siamo arrivati incolumi e non troppo in ritardo sull’orario stabilito al ristorante Au Petit Riche, che avevamo prenotato per il pranzo.

Però la nostra amica che vive a Parigi che aveva prenotato il ristorante non è potuta venire, poiché lavorando per un’agenzia di informazione doveva raccogliere notizie sulla manifestazione.

Quindi eravamo in tre con la mia amica che si è trasferita in Francia da poco.

Eravamo già stati in questo locale ed era il mio preferito.

Il locale era diviso in più sale e le pareti rosse e gli interni antichi rendevano l’atmosfera simile a quella di un locale di Londra che si chiama Rule’s .

Io e la mia amica abbiamo preso come antipasto una terrine maison e mio marito un piatto a base di coniglio.

La terrine era molto buona.

Come piatto principale ho preso una pietanza a base di oca,

L’oca era buona, ma il purè con cui è stata servita era particolarmente cremoso.

Non sono una fan delle patate, ma questo purè l’ho mangiato di gusto.

Mio marito e la mia amica hanno preso un piatto che era tipo manzo stufato.

Come dessert ho preso un dolce che si chiama Paris-Brest, che è un bigné a forma di ciambella ripieno di crema di noccioline.

Era la prima volta che lo provavo ed era molto buono.

La mia amica ha preso una torta meringata al limone.

Mio marito ha preso un babà, che è uno dei suoi dolci preferiti.

Il rum per il babà era servito a parte in modo che uno poteva mettercene quanto desiderava e mio marito era molto soddisfatto, perché ha detto che la qualità di questo rum era molto buona.

Come vino abbiamo preso un vino rosso che ci ha suggerito il cameriere.

Siamo stati grati all’esperto cameriere, che tra i vini costosi della lista ce ne ha consigliato uno buono, ma non particolarmente caro.

Quindi, dopo il pranzo soddisfacente, abbiamo passeggiato in direzione di Montmartre, che ci avevano detto che era relativamente sicuro.

Era quasi tutto un unico viale sempre dritto e quando ha iniziato a divenire salita ho capito che stavamo arrivando a Montmartre.

Non ero sicura ma poi mi sono accorta che eravamo su una via chiamata rue de Faubourg Montmartre.

Era davvero una bella strada con bellissimi negozi da entrambi i lati della strada, prevalentemente incentrati sul cibo.

Davvero quest’area non era toccata dalle manifestazioni ed era pacifica.

Era molto animata, come se tutti coloro che non avevano interesse per la manifestazione fossero confluiti qui.

Lungo la strada abbiamo trovato un mercatino di Natale e ci siamo divertiti ad acquistare qualcosa.

Comunque salendo si arrivava alla chiesa del Sacre Coeur, così continuando a salire, dopo aver visto il panorama di Parigi da davanti al Sacre Coeur, abbiamo salutato la nostra amica che è andata alla Gare du Nord e ci siamo diretti verso l’hotel.

Usciti dalla stazione della metropolitana vicina all’hotel abbiamo visto alla fine della grande strada di fronte una colonna di fumo che si alzava verso l’alto.

Era dovuta ai danni causati dai disordini.

Per fortuna il nostro hotel era dalla parte opposta.

Cosi siamo tornati in stanza sani e salvi.

Nella manifestazione di quel giorno i danni erano stati minori rispetto a quelli delle settimane precedenti, però c’erano stati comunque centinaia di arresti e decine di feriti.