[Febbraio 2018]
L’ultimo giorno in Andalusia nel sud della Spagna poiché il volo era alle 7 di sera abbiamo deciso, consigliati da una persona dell’ufficio di informazioni turistiche di andare fino al villaggio di Casares.
Il piano era di posare i bagagli nei portabagagli a monete nella stazione degli autobus di Marbella e andare in autobus a una cittadina sul mare che si chiama Estepona e da andare in taxi a Casares.
Però questo bus che andava a Estepona era un bus locale lentissimo ed era più il tempo che si fermava che quello che camminava e sembrava non arrivare mai a destinazione.
In più passavo per la zona di turismo di massa della Costa del Sol che non avevo voglia di vedere.
A un certo punto non ce l’abbiamo fatta più. Siamo scesi alla fermata vicino alla stazione dei taxi e abbiamo preso un taxi.
Quando abbiamo detto la nostra destinazione all’autista ci è sembrato contento.
Non era solo per la lunghezza del tragitto, ma anche perché la vista della natura attraversata dalla strada di montagna sembrava piacergli.
Infatti mentre guidava vantava spesso le bellezze del paesaggio dicendo “E’ bella la natura qui, vero'”.
Abbiamo pagato 50 euro, ma ne valeva la pena.
Dal punto dove siamo scesi dal taxi si vedeva un’ottima vista del villaggio e appena scesa c’era una vista spettacolare tale da farmi dire dire “Wow”.
Le case bianche ammassate sul fianco della montagna sembravano una scena di un racconto d fate.
Anche Antequera dove eravamo stati il giorno prima era un bel centro di case bianche, ma qui a Casares erano più compatte e il fianco della colline era più ripido.
Nella parte interna dell’Andalusia ogni tanto ci sono questi villaggi pittoreschi.
Mi ricordo che una volta venendo in taxi da Ronda, ne abbiamo incontrato alcuni.
Scesi da taxi nel punto dove si vedeva il bel panorama siamo andati verso la piazza del paese, scendendo per le stradine strette, facendo foto.
C’era un po’ di gente radunata perché sembra ci fosse una processione per un funerale.
Avremmo voluto girare un altro po’, ma in quel giorno il tempo era limitato così siamo entrati in un ristorante che dava sulla piazza e che aveva una terrazza che si chiamava La Bodeguita de en Medio.
Anche quando non abbiamo molto tempo non ci dimentichiamo mai del pranzo.
Siamo saliti sulla scalinata per arrivare al ristorante, ma non c’era nessuno, così abbiamo gridato a alta voce “hello” per attrarre l’attenzione.
Il posto era senza pretese.
Abbiamo ordinato le specialità del giorno maiale iberico stufato e coda di bue stufata nel vino.
Erano stati stufati il tempo dovuto ed erano entrambi morbidi al punto giusto.
Le alici che ci hanno servito per antipasto senza ordinarle erano anch’esse buone.
Abbiamo detto che volevamo provare un vino locale e ci hanno portato uno prodotto a Ronda.
Il gusto era robusto e ci è piaciuto.
Ho chiesto il budino per dessert, ma era troppo pieno di panna e frutta e non sono riuscita a mangiarlo.
Il signore di mezza età che abbiamo pensato fosse il proprietario a ogni portato ci diceva “E’ buono, eh?”, con un ‘espressione orgogliosa.
Ho sentito davvero la sensazione di stare in una locanda di paese e mi piaceva quell’atmofera.
Peccato non ci fosse molto tempo. Finito di mangiare ci siamo fatti chiamare un taxi che ci ha riportato fino a Marbella.
Un giorno mi piacerebbe fare un bel giro dei paesini di montagna dell’Andalusia.