Alla fine della nostra visita a Zemun un quartiere storico di Belgrado, la capitale della Serbia, siamo saliti sulla collina detta di Gardos, dove prima c’era un’importante fortezza.
Costruita nel nono secolo, ora non ne resta più nulla, c’è, però, una torre detta Torre del millennio.
Questa fu costruita dagli ungheresi nel 1869 per celebrare mille anni del loro regno.
Questa torre è anche chiamata Torre di Gardos dal nome della collina o anche torre di Sibinjanin Janko, ma non ne so il perché.
Si poteva salire anche sulla torre, ma noi già eravamo stanchi per la salita e faceva molto caldo, così ci siamo limitati a goderci il panorama dalla cima della collina.
C’è un’isola nel Danubio tra qui e la parte vecchia di Belgrado.
A un certo punto per costruire la Nuova Belgrado si era pensato di utilizzare il terreno di quest’isola, ma la sua composizione non era adatta allo scopo, così si era lasciata l’isola così com’era.
La nostra guida Marge ci ha detto che è stato un bene che sia rimasta, infatti dopo si è capito che ci vivevano specie rare di uccelli ed è diventata una riserva naturale protetta.
Per andare sulla collina eravamo saliti per una scalinata, a scendere abbiamo seguito una comoda strada un po’ in discesa.
Scendendo abbiamo parlato con Marge dell’auto Serba Zastana che si rompe e ammacca facilmente.
Una macchina rossa ferma lungo la strada era una di queste.
La Lada in Russia, la Dacia in Romania e la Trabant nella Germania dell’est erano tutte famose, ma non avevo mai sentito parlare della Zastava e l’ho cercata su internet.
In passato questa’auto era venduta anche in occidente col nome di Yugo. Ho l’impressione di aver visto spesso la Yugo in Inghilterra.
Siamo arrivati fino giù al fiume.
Lungo il fiume c’erano molti ristoranti.
Marge ci ha detto che questa è chiamata “Area Bohema“.
C’era una bella atmosfera perciò abbiamo deciso di mangiare qui, in uno dei ristoranti.
Marge ci ha portato sulla via principale e ci ha spiegato come tornare in autobus, quindi se n’è andata.
Siamo tornati indietro verso il fiume.
Marge ci ha detto che c’è un ristorante famoso per il pesce di fiume, ma avendolo mangiato il giorno prima abbiamo cercato un ristorante di carne.
Siamo andati in una steak house che si chiamava Toro grill.
Ci siamo seduto a un tavolo fuori rivolto verso il fiume.
Era il nostro ultimo pasto completo in Serbia, quindi abbiamo voluto assaggiare il vino locale più costoso.
Il cameriere ha versato il vino nel decanter, ma dopo guardandolo ha detto che c’erano delle impurità e ha preso un’altra bottiglia.
Mi chiedo cosa ci fosse…
Abbiamo preso insalata, un filetto bello spesso, e dolci assortiti che non avevano nulla a che vedere con la Serbia, ma siamo rimasti soddisfatti.
Il conto era di 10.925 dinari, che corrispondono a circa 82 euro che è stato il più costoso di questa vacanza.
Dopo il pasto ci sentivamo pieni e abbiamo pensato di prendere un taxi, ma ci abbiamo ripensato.
Questo perché Marge ci aveva detto che i taxi imbrogliano i turisti.
Una volta un tassista le aveva mostrato un bottone che faceva scorrere il tassametro più veloce.
Ci aveva detto che tra le ditte di taxi “Gold” e “Pink” sono le più affidabili.
Il taxi che l’hotel ha chiamato per noi il giorno successivo era della ditta “Pink”.
Era una vecchia Fiat un po’ scassata, ma il prezzo fino all’aeroporto è stato di 1400 dinari, più economico che dall’aeroporto a venire, quando eravamo arrivati.
Così il nostro breve, ma intenso viaggio in Serbia era finito a Zemun.
Avevamo ancora tanti dinari che non eravamo riusciti a cambiare all’aeroporto quindi abbiamo pensato di tornare un giorno.
[Maggio 2018]