[Agosto, 2013] L’ultima destinazione del nostro breve viaggio nel nord Italia è stata la città di Rovetta.
Grazie ad internet avevamo saputo che quel giorno (il 17 agosto) si sarebbe tenuto lì il festival del Bertu, una specie di raviolo ripieno di cotechino.
Quando siamo arrivati c’erano file di tavoli e panchine nella strada principale.
Ci hanno detto che sarebbe iniziato alle 7 di sera, così siamo andati in un bar per trascorrere un po’ di tempo.
Quando siamo usciti sono rimasta sorpresa nel vedere le tante persone che erano già lì.
Alcune stavano già mangiando, ma la maggior parte era in fila per comprare un biglietto.
Il mio numero era 376.
Dopo aver comprato il biglietto e essermi assicurata un po’ di spazio al tavolo ho dovuto aspettare un altro po’.
I numeri chiamati si stavano avvicinando a quello mio, così è salita la mia eccitazione.
Finalmente ho preso un piatto.
La pasta dei ravioli era spessa come fatta a mano e il cotechino era pesante, tanto che è stata dura finire i 7 ravioli che avevo nel piatto.
Anche se il sapore era molto buono.
Il piatto costava 6 euro e ogni bibita un euro.
E’ stata un’esperienza molto interessante!
Comunque, Bertu nel dialetto di queste zone significa orecchio largo, orecchio d’asino.
Questo piatto fu offerto alla Vergine Maria per ringraziarla del fatto che numerosi soldati tornarono vivi dalla battaglia di Lepanto contro i Turchi del 7 ottobre 1571.