Bene, è venuta l’ora di raccontarvi questo viaggio in Scozia.
Ho partecipato ad un tour di 5 giorni e 4 notti delle Highlands e delle isole circostanti.
Quella mattina pioveva.
La Scozia per natura è una terra molto piovosa.
Ah, ancora! Affranta, mi sono diretta verso la Royal Mile che era il punto di raduno.
Non c’era un pullman turistico, c’era un minibus.
In totale a partecipare al tour eravamo 16 persone.
L’autista fungeva anche da guida.
Inoltre i partecipanti provenivano dall’Europa, dall’America del Sud e dall’America del Nord.
Michael, la guida, era di Edimburgo la capitale della Scozia.
Ovviamente parlava un inglese con un forte accento scozzese e questo ha fatto sì che fosse necessaria molta attenzione.
Ho teso le orecchie ed ho imparato molte cose: per esempio che la sede centrale della Royal Bank of Scotland (RBS, la grande banca nazionale che versa in cattive acque) di Edimburgo una volta era un ospedale psichiatrico.
O ancora, che la società petrolifera internazionale BP è nata quando un imprenditore ha trovato l’olio di paraffina nei dintorni di Edimburgo e la zona dalla quale è stato estratto è stata utilizzata per la scenografia di Marte del film “Total Recall”.
Non che conoscere queste cose abbia un qualche fine pratico, ma in qualche modo mi sono sentita meglio, come se fossi diventata più sapiente.
La prima destinazione del viaggio è stata il castello di Stirling, non abbiamo avuto tempo per visitarne l’interno, ma non è stata una cosa grave.
La meta successiva è stata Loch Lomond, la località dove è ambientata la famosa canzone “Bonnie banks o’ Loch Lomond”. Sembra una melodia allegra, ma secondo Michael, questa è una canzone d’addio che un uomo, destinato ad essere giustiziato in Inghilterra, rivolge al proprio fratello minore, a cui è stata salvata la vita, per far sapere alla propria gente dell’imminente esecuzione.
Il testo della canzone sembra abbia origine dal fatto che l’uomo è morto miseramente lontano da casa e il suo spirito viene trasportato nel luogo dove più sarebbe voluto andare.
Quindi canta al proprio fratellino che si trova al Lago di Lomond “sarebbe meglio tornare al lago di Lomond”.
La storia della Scozia sembra sia una continua guerra con l’Inghilterra.
Poi siamo andati nella città “bianca e nera” che si chiama Inveraray.
Sir Argyll che ha un grandissimo castello nelle vicinanze della città, lo ha ristrutturato, ha dipinto di bianco i muri della città, così come in nero i telai delle finestre.
Qui abbiamo fatto un pranzo a base di scampi.
Successivamente siamo andati al castello di Kilchurn.
Sono dei resti storici che si trovano sulla riva del lago Awe (Loch Awe) ed è anche sulla copertina della mia guida cartacea.
In realtà, vedendolo da questo lato del lago sembrava il più alto e, dato che le auto e gli autobus occupavano tutta la zona tanto da non potersi fermare, noi siamo stati costretti ad andare al castello direttamente a piedi.
In poco più di dieci minuti, camminando per un terreno incolto, l’abbiamo raggiunto.
Mentre volgevo lo sguardo al lago da sopra la torre all’interno del sito archeologico, mi è squillato il cellulare.
Oh, che mancanza di romanticismo, era una chiamata di lavoro! Non ho potuto trattenermi dal ridere a pensare a quanto fosse marcata la differenza di stile tra il paesaggio che avevo davanti ai miei occhi e ciò che sentivo nell’orecchio.
Compresa in modo chiaro la situazione, ho risposto al telefono educatamente, dando la precedenza alla telefonata.
Sono questi gli inconvenienti dello sviluppo tecnologico…