Cuba 4

Cuba 4

Diario di viaggio 4° giorno: escursione a San Fuego ( Cuba )

Alle 9 di mattina sono scesa alla hall e sono salita sul taxi di Miguel che mi aveva prenotato Carlos.

Miguel era sia la guida che l’autista, parlava inglese e ci ha accompagnato a Cien Fuegos.

Il tutto per 120 pesos.

San Fuego è una città che sembra un confetto e, almeno rispetto a Trinidad è più ricca.

Per esempio un televisore a schermo piatto veniva venduto a 700 pesos.

Stando a quello che ha detto Miguel e cioè che lo stipendio mensile delle persone è di 12 pesos, comprare una televisione del genere è un’impresa.

Ho saputo sempre da Miguel che Cuba importa il petrolio greggio a buon mercato dal Venezuela, lo raffina e esporta a caro prezzo il gasolio ottenendo così guadagni in valuta estera.

Ma all’interno del paese il gasolio è costoso e con lo stipendio di un mese non si può fare nemmeno un pieno.

Prima di tutto un privato non può permettersi di comprare una macchina.

Le macchine nuove che circolano sono taxi e sono di proprietà dello Stato.

Invece, sembra che le auto antiche che si vedono in giro appartengano a quei privati che possedevano un’auto prima della rivoluzione del 1959 e, dato che l’hanno utilizzata in modo corretto, non gli è stata confiscata.

Le macchine dell’ex Unione Sovietica, come la Lada e la Moskvitch negli anni 80’ venivano date ai lavoratori come ricompensa ma, dato che ciò era contrario al principio di uguaglianza, questa ordinanza fu subito abrogata.

Dato che vendere macchine è illegale sembra che queste si tramandino da generazione a generazione.

Per di più la maggior parte dei cittadini non può utilizzare internet.

Ma qui, ogni latino americano ha un conoscente o un parente legato in qualche modo con il governo e, sfruttando ciò, possono per esempio scambiarsi e-mail.

Sembra che anche i maestri di salsa possono farlo.

Un altro “prodotto d’esportazione” a Cuba, pare siano i medici.

La medicina è molto all’avanguardia.

Detto ciò, dopo che lo stato socialista stava per crollare negli anni 90’, ciò che ha salvato Cuba sembra sia stato il turismo.

Questa spiegazione me l’ha data Miguel che ha 41 anni.

A lui piace andare a pesca con la figlia di 11 anni e mi ha detto di essere un Cubano di sangue misto con un genitore di origine spagnola.

In questo paese si possono vedere varie razze che convivono perfettamente integrate senza alcuna distinzione fra loro.

Miguel ci ha detto tutte queste cose in un chiosco nei pressi del palazzo reale che mi ha fatto tornare in mente quello di Alhambra.

Sembra che abbia un amico giapponese e sa parlare anche un po’ la lingua.

Mi ha detto di avere una passione per le lingue.

Un’altra cosa divertente è che secondo lui il reggae della Giamaica, non avendo nessun significato, non è per niente bello.

Mi chiedo cosa ci sia di diverso da quello latino.

Durante la strada, quando abbiamo visitato le piantagioni di mango, ci ha detto che gli alberi di avocado che c’erano una volta sono stati tutti tagliati.

La ragione è sconosciuta, ma in questo paese ci si lamenta sempre delle cose assurde che succedono facendo appello al principio di “uguaglianza”.

Ma chi è che si trova nella posizione di poter giudicare cosa sia l’uguaglianza?…

Lo slogan “socialismo oppure morte” era esposto in luoghi quali le fermate degli autobus, ma, purtroppo, in una società fittizia come questa sembra essere fuori luogo, dato che ci sono molte persone che sono obbligate a reprimere i loro desideri.

Miguel che ormai era diventata una persona familiare, durante il ritorno ci ha accompagnato fuori programma in un centro di immersioni che si chiama Guahimiko.

Per strada sono rimasta sbalordita da una cosa.

Numerosissimi granchi per attraversare la strada muoio schiacciati dalle macchine! Per deporre le uova si spostano dalla terra ferma verso il mare, ma lungo il tragitto c’è questa strada.

Questa parte è tutta colorata d’arancione e i cadaveri dei granchi sono tutti appiccicati per terra. Che tristezza.

Durante il periodo peggiore dell’anno, le macchine arrivano persino a slittare.

Questi granchi sono piuttosto grandi e possenti, ma non si possono mangiare.

Numerosi avvoltoi dalla testa rossa per mangiare i granchi morti erano in agguato nel bosco circostante.

Dopo essere ritornata a Trinidad sono andata per il secondo giorno consecutivo a scuola di salsa.

Il maestro era lo stesso con il quale mi ero accordata il giorno precedente e mi ha preparato un CD solo di salsa.

Ho imparato un nuovo passo ho preso un po’ il ritmo e anche questa volta è stata un’esperienza piacevole.

Ho anche assaporato un mojito originale.

Quella sera ho cenato a casa della signora Teresa.

Ancora una volta era stato Carlos ad organizzare il tutto.

Teresa è una signora solare che una volta era stata docente all’università.

Era una casa abbastanza lussuosa e lei andava fiera degli alberi di mango che aveva in giardino e che avevano superato i cent’anni.

Era una semplice cucina casereccia di pollo e maiale, ma il sapore era buono.

Dato che sia i polli che i maiali girano liberamente in natura, la carne è saporita e dura.

Io indossavo una gonna di pizzo che avevo acquistato in una locanda giapponese per 1000 yen e sono stata spesso notata delle signore che aiutavano Teresa nel lavoro a maglia.

Una volta ogni ora c’era una visita a domicilio.

So che sono andata poco oltre l’apparenza, ma anche questa è stata un’esperienza.