Il palazzo di Caterina

Il palazzo di Caterina

[Agosto 2017]

Il terzo giorno a San Pietroburgo in Russia abbiamo preso parte al tour opzionale al palazzo di Caterina di Russia fuori dalle mura della città.

La guida locale di oggi si chiamava Lev, poiché il padre era un grande fan di Lev Tolstoj e gli aveva messo questo nome.

Forse perché veniva da una famiglia di appassionati di letteratura anche Lev stesso era entusiasta, se c’erano  discussioni riguardanti la poesia e la letteratura.

Il palazzo che abbiamo visitato non è quello della famosa Caterina di Russia, ma quello della seconda moglie di Pietro il Grande, Caterina I.

Pietro il Grande aveva fatto rinchiudere la prima moglie in un monastero e aveva fatto costruire per Caterina, che veniva da un villaggio di contadini ed  era divenuta sua amante e poi moglie, questo palazzo come un umile residenza, poiché non poteva portarla nel palazzo reale a  San Pietroburgo.

In seguito Elisabetta, la figlia nata prima del loro matrimonio ufficiale, lo ereditò e lo trasformò in un palazzo lussuoso facendo fare decorazioni in oro e argento.

Gli abbellimenti al palazzo erano stati realizzati  dall’architetto italiano Rastrelli, che aveva progettato  anche il Palazzo d’Inverno al centro di San Pietroburgo.

Questa Elisabetta era colei che possedeva 15.000 abiti e che in seguito divenne imperatrice.

Caterina che proviene da un villaggio di contadini e sua figlia Elisabetta che divengono due imperatrici rendono la storia russa piuttosto interessante.

In seguito questo palazzo fu ereditato da Caterina la Grande, che non amava l’oro, così quando le decorazioni cadevano non le rimpiazzava.

Il il numero dei visitatori che potevano entrare nel palazzo era limitato, perciò dopo averci fatto aspettare un po’, ci hanno fatto salire per una scala interna che probabilmente all’origine era usata dalla servitù.

Abbiamo visto una sala da pranzo molto ampia e bella e la scalinata d’accesso principale  in cui erano esposte ceramiche provenienti dal Giappone e dalla Cina.

Nelle stanze dove la guida ci presentava in ordine cronologico i vari imperatori la guida Lev ci ha mostrato un ritratto di Alessandro III dicendo che era il suo preferito.

Ha detto che era stato il penultimo imperatore e sebbene fosse di corporatura grande e dall’aspetto minaccioso era una persona calma e molto religiosa e che leggeva sempre la Bibbia.

Dopo la sua morte però si scoprì che nella sua Bibbia era ricavato un nascondiglio per una bottiglia di vodka.

Era sottomesso alla sua moglie danese e beveva vodka di nascosto da lei.

Il posto dove si trova questo palazzo ora è chiamato ufficialmente Pushkin.

Prima della rivoluzione russa era chiamato Tsuarskoye Selo (villaggio dello zar), ma i sovietici avevano  cambiato il nome.

La sola ragione per cui è stato chiamato Pushkin è perché il grande scrittore Pushkin  aveva svolto qui, presso la scuola per gli aristocratici in un’ala di questo palazzo,  i suoi studi specialistici.