Una passeggiata nei dintorni del Cremlino

Una passeggiata nei dintorni del Cremlino

[Agosto 2017]

Dopo la visita della Cattedrale della Dormizione nel Cremlino a Mosca in Russia, la maggior parte dei membri del nostro tour ha scelto l’opzione aggiuntiva della visita all’Armeria, dove erano esposti vari tesori.

Noi, però, abbiamo preciso di non prendervi parte e di avere un po’ di tempo per girare liberamente.

Usciti dal Cremlino passeggiavamo spediti e abbiamo visto la Biblioteca nazionale sulla nostra destra e l’enorme statua di Vladimir il Grande costruita solo l’anno scorso tra numerose polemiche.

Vladimir il Grande è un importante personaggio storico che aveva istituito la Chiesa in Russia, ma si è detto fosse stata voluta dal presidente Putin, che ha lo stesso nome del personaggio, per fomentare sentimenti nazionalistici.

Dopo tornando sulla stessa strada da cui eravamo venuti ci siamo diretti nella direzione opposta al Cremlino verso la Piazza Rossa.

Essendo davvero una bella giornata i muri rossi del Cremlino e il palazzo rosso del Museo nazionale di Storia si stagliavano nettamente nel cielo azzurro.

L’Unione Sovietica era già crollata, ma la contrario di quanto si potrebbe pensare il simbolo della falce e martello era ancora qua è là.

La piazza era in parte chiusa perché c’era un evento tipo concerto di musica militare.

Ultimamente fanno nella Piazza Rossa quasi quotidianamente degli eventi, e la piazza è occupata così non si può godere della vista in tutta la sua estensione fino alla cattedrale di San Basilio.

Perciò abbiamo fatto marcia indietro e siamo entrati in un’entrata laterale del GUM  dei noti grandi magazzini.

Poi ci siamo dovuti affrettare verso il punto di riunione.

Sulla strada del ritorno siamo passati nei Giardini di Alessandro a fianco al Cremlino.

Là mi sono sentita chiamare da una voce che mi ha detto: Sei giapponese?

Era un giovane che studiava giapponese all’università che si chiamava Kirill.

Voleva fare conversazione per migliorare il suo giapponese, ma purtroppo non c’era tempo perché dovevamo raggiungere il luogo di incontro e non ho potuto parlare molto.

Spero che il suo studio prosegua bene.

Ripensandoci dopo sono rimasta contenta che Kirill abbia capito, in mezzo a frotte di turisti cinesi, che io ero giapponese.