[Dicembre 2016]
L’ultimo posto che abbiamo visitato nel primo giorno a Bogotà è stata un’area chiamata “la Calendaria”, il primo nucleo della città.
C’erano moti edifici di 300 anni fa restaurati e le pareti erano piene di graffiti e murales.
Mi ha ricordato Val Paraiso dove siamo stati l’anno scorso in Cile.
A Bogotà ci sono 12 università e ci hanno detto che molti studenti universitari e hippy si riuniscono in questo posto.
Ci è sembrato un posto tranquillo , ma Andie la nostra guida ci dava dei consigli da abitante del posto tipo “Non andate oltre quella casa gialla” oppure “In quella via è meglio non passare”.
Anche nella guida era sconsigliato camminare da soli quando faceva buio.
L’ultimo luogo di visita del nostro tour di un giorno era al centro de “La Candelaria” nella piazza de Bolivar.
Bolivar, il padre fondatore e primo presidente della Colombia, aveva guidato la lotta per l’indipendenza dalla Spagna non solo questo Paese, ma ben cinque nazioni nel Sud America.
La piazza davvero enorme è circondata da edifici molto importanti come la cattedrale, il parlamento e il palazzo di giustizia
All’angolo c’era una scuola e Andie ci ha detto che era molto prestigiosa e solo i rampolli della famiglie potenti riescono ad entrarci, infatti ha detto di aver provato, ma invano, poiché proviene da una famiglia comune.
Entrando un po’ verso l’interno dalla piazza c’era il palazzo bianco del vecchio presidente.
Secondo Andie qui viveva Bolivar e vicino aveva fatto venire a vivere la sua amante che veniva dall’Ecuador.
Riguardo a lei c’è la toccante storia che narra che quando arrivarono le truppe nemiche le condusse su una pista sbagliata, assicurandosi che Bolivar fuggisse e venne uccisa.
E’ una bella storia, ma approfondendo un po’ ho visto che quella della sua uccisione è una storia inventata e che lei era vissuta più a lungo dello stesso Bolivar.
Tra l’altro Bolivar si era sposato a 18 anni e sua moglie era morta l’anno dopo, da allora aveva avuto delle amanti, ma non si era mai risposato.
A questo punto ci era venuta una certa fame e siamo andati in un ristorante che ci aveva consigliato Andie.
Il ristorante si chiamava Andres DC ed era piuttosto particolare.
L’interno era piccolo e decorato con ogni tipo di oggetti, il menu era voluminoso come un libro.
L’atmosfera era simile a quella del night club dove andammo a Rio de Janeiro.
Onestamente, essendo molto stanchi, con il menu difficile da capire con il giovani camerieri venuti a servirci che non capiva l’inglese, eravamo un po’ preoccupati, ma alla fine la bontà della bistecca che ci hanno portato era impareggiabile.
Insieme abbiamo ordinato formaggio e sangria e pane e non si può dire che il conto di 243.000 pesos (circa 73 euro) fosse economico.
Tra l’altro non riuscivamo a farci capire quando abbiamo ordinato il pane e alla fine ci hanno portato vari panini tipo quelli che si usano per fare i sandwich.
Forse non si mangia molto il pane.
Al posto di questo, infatti, era inclusa nel piatto una specie di piadina dura e rotonda .
Essendo le tre non era né ora di pranzo, né ora di cena, ma il locale era quasi pieno.
C’era ovviamente musica a tutto volume e dopo aver mangiato, alcune persone vicino al nostro tavolo hanno iniziato a ballare.
Erano persone gioviali e il loro spirito allegro ha coinvolto anche noi.