[Settembre 2019] Continua la nostra visita di Kiev la capitale dell’Ucraina.
Dopo la cattedrale di San Volodymyr siamo stati a Zoloti Volota, la porta d’oro.
Siamo venuti qui anche in occasione dell’altro viaggio e questa porta a dispetto del suo nome non è d’oro.
E’ stata costruito su modello di un portale che si trova a Costantinopoli e ne ha preso in prestito anche lo stesso nome.
L’altra volta ricevemmo una spiegazione un po’ diversa.
Davanti al portale c’era la statua del figlio di San Volodymyr chiamato Yaroslav che portava in mano un modellino della chiesa di Santa Sofia che andavamo a visitare.
Ma poiché questa cattedrale sembra una torta è chiamata “La statua con la torta di Kiev“.
Proseguendo abbiamo trovato un edificio che sembrava un palazzo storico, ma la guida ci ha detto che era un normale edificio di cui si affittavano gli appartamenti.
Pare che ci siano molti palazzi dall’aspetto sontuoso che ospitano normali appartamenti a Kiev
Poi siamo passati di fronte a un edificio dall’aspetto arabeggiante che si chiama Karaite Kanesa.
Questo edificio fu costruito da Wladislav Horodecki, lo stesso architetto che ha costruito il Palazzo della Chimera che abbiamo visto il primo giorno.
I caraiti erano un popolo della Crimea la cui religione era un misto tra paganesimo turco e giudaismo e questo edificio era il loro tempio.
Usato come teatro e cinema ai tempi dell’Unione Sovietica ora è divenuta la “Casa degli Attori Ucraini“.
Da qui si va per una stradina in una piccola piazza dove dei corvi sono tenuti in una gabbia.
Chi e quando abbia cominciato ad allevare questi corvi non è chiaro, però attorno a questi corvi si è creata una piccola comunità di giovani e man mano è divenuto un posto con un’atmosfera trendy.
Sul parete del palazzo che dà sulla piazza sono rappresentati dei corvi.
Da qui abbiamo proseguito alla volta della cattedrale di Santa Sofia.
Questa è la chiesa più antica di Kiev e risale all’undicesimo secolo.
Sofia non è il nome di una santa, ma significa “conoscenza”, ed è lo stesso qui come a Hagya Sophia di Istanbul in Turchia.
Questo posto era il centro della cultura e dell’educazione e il posto che ospitò la prima biblioteca della Russia che aveva come capitale Kiev.
Qui la principale attrattiva erano i mosaici e gli affreschi che vi erano ancora conservati, ma purtroppo all’interno non si potevano fare foto.
C’erano le impalcature perché stavano facendo dei lavori di restauro, ma a causa di questi le scalinate, che di solito sono chiuse, erano accessibili e si poteva andare ai piani superiori.
Sulle pareti delle scalinate c’erano altri affreschi compreso quello di una scena di caccia, che è rara in una chiesa. Anche la nostra guida Miloslava era entusiasta, poiché diceva di aver visto quelle immagini solo in foto finora.
Si diceva che Yaroslav fosse sepolto qui, ma quando gli scienziati avevano fatto l’analisi del dna dello scheletro nel 200 avevano visto che apparteneva a una donna.
Alcuni dicono che ai tempi dell’Unione Sovietica qualcuno abbia portata via le ossa negli Stati Uniti.
Il campanile esterno è più recente, costruito nel diciottesimo secolo. ed è alto 7 metri.
E’ particolare perché vi sono rappresentati degli angeli che vestono costumi tradizionali ucraini.