[Settembre 2018] Il secondo giorno a Kiev in Ucraina abbiamo visitato l’Accademia del Teatro dell’Operetta.
Questo teatro fu costruito nel 1934, ma all’inizio più che operette originali ucraine vi venivano rappresentate opere tipo il Pipistrello di Strauss e il Barbablu di Hoffenbach e operette originali ucraine.
Purtroppo, poiché facevano lavori di restauro non si poteva vedere il palco.
Le toilette rinnovate avevano l’aspetto di bagni di un night club.
Comunque il motivo per cui eravamo venuti qui era per fare una lezione di danza classica.
La nostra amica Alina conosceva il direttore del teatro e grazie a lui aveva organizzato una lezione privata con Angela che insegna alle ballerine professioniste di questo teatro.
E’ stata un’esperienza unica.
Le cose che spiegava Angela. mi venivano tradotte dalla stessa Alina, anche lei un’insegnante professionista.
La musica era suonata da una pianista in carne e ossa.
C’era anche mio marito che assisteva e la cosa mi faceva essere tesa, ma lei mi ha fatto eseguire delle coreografie facili, adeguate al mio livello, ed è stata un’ora divertente.
Nell’ora successiva abbiamo assistito alla lezione per i ballerini professionisti.
Anche questa è stata un’interessante esperienza.
Tutti erano belli nel loro alzare le gambe con grazia e stenderle, ma si capiva già chi ballava meglio degli altri.
Un ragazzo e una ragazza in particolare erano i più bravi.
La cosa interessante è che ognuno all’inizio della lezione era vestito pesante con le scarpe di danza ai piedi.
Man mano che si accaldavano per gli esercizi si toglievano i vestiti.
Indipendentemente dalle indicazioni di Angela ogni tanto eseguivano delle tecniche per distendere i muscoli.
Mi piacerebbe vederli anche ballare sul palco, qualche volta.
Dopo aver fatto una foto ricordo e aver salutato tutti siamo andati a pranzare al ristorante di fronte al teatro.
Era un locale divertente a tema arredato come una casa dei tempi dell’Unione Sovietica che si chiamava “Varenichnaya Katyusha”.
Alina ha preso un ornamento in mano e ci ha detto che quello era anche a casa loro.
Dopo un po’ è venuto un bimbo che vedendo lo stesso oggetto ha detto la stessa cosa.
C’erano molte foto di atleti e astronauti dell’epoca, compreso quelle dell’atleta Serhij Bubka, favorito di mio marito.
Pensavo fosse russo, ma in realtà era ucraino.
Per quanto concerne la cosa principale, il cibo, questo è un locale specializzato nei vareniki, una sorta di ravioli ucraini.
I pelmeni russi e i khinkali georgiani sembrano simili, ma i primi sembra siano più piccoli, i secondi i più grandi e i vareniki una via di mezzo fra i due.
Qui facevano anche vareniki fritti e quello che abbiamo preso come dessert con le fragole era particolarmente buono.