Apr. 2017]
Quando stavamo partendo dall’isola di Ishigaki a Okinawa, siccome il volo era di pomeriggio, in mattinata abbiamo fatto un’ultima passeggiata nella cittadina.
Proprio quel giorno non c’era tempo di andare al mare, ma era sereno e faceva caldo, e il mare era una tavola.
Che peccato.
Siamo andato prima a un negozio di souvenir vicino all’incrocio 730.
Questo incrocio si chiama 730 è perché commemora il giorno in cui sono cambiate le regole del traffico e si è passati dalla guida a destra a quella a sinistra.Cioè il 30 luglio del 1978, pochi anni dopo la restituzione di Okinawa al Giappone nel 1972.
Anche il nome del negozio era “Negozio 730”.
Siamo andati lì per comprare qualche CD di canzoni popolari dell’isola di Ishigaki.
Il negozio vendeva un sacco di strumenti tradizionali di Okinawa a tre corde chiamati sanshin e avevo visto che in un angolo avevano qualche cd.
Ho chiesto al proprietario del negozio che sembrava alquanto eccentrico di sceglierne due per me.
Li abbiamo ascoltati dopo a casa e ci sono sembrati di troppo difficile ascolto per noi.
Siamo anche andati in un negozio che vendeva tessuti minsa che si chiamava”Azami-ya”, che volevamo anche visitare già prima.
Avrei preferito andare al Minsa Kogei kan per provare l’esperienza della tessitura , ma il posto era lontano dal centro della città e non avevamo tempo.
La tessitura Minsa è la tessitura tradizionale dell’arcipelago delle Yaeyama a cui appartiene Ishigaki.
Tanto tempo fa quando il matrimonio tra coniugi che poi per motivi di lavoro vivevano separati era comune, quando il fidanzamento era deciso, la donna tesseva una cintura di tessuto per l’uomo come prova.
I tessuti minsa hanno sempre un motivo di 4 e 5 quadrati che vogliono dire “desideriamo un e felice matrimonio”. Che è un specie di gioco di parole in giapponese (itsu “5” no yo “4” mademo, che significa “per sempre”).
E il commesso ci ha detto che i motivi che si ripetono ai lati stanno a significare “vieni a farmi visita spesso”
In passato le fasce erano sempre di colore blu dipinte con l’indaco, ma la madre del proprietario del negozio ha iniziato a disegnarne di tanti colori per farne souvenir.
Il commesso ci ha detto che prima avevano circa duecento tessitori, ma ora sono cento.
Ha detto che poiché i tessuti minsa erano stati designati come patrimonio culturale nazionale, loro continuavano ad andare avanti per trasmettere ai giovani la tradizione.
Abbiamo comprato 4 centrini e li stiamo usando, come tovagliette quando mangiamo.
Il volo di ritorno era diretto
Quando siamo arrivati il mare era grigio, ma il giorno della partenza ho visto dal finestrino che era di un bel blu acquamare.