Per prendere il volo verso Budapest in Ungheria andando al gate mi sono stupita, c’era poca gente. Come sapevo era un aeroplano ad elica.
E’ stato costruito dalla Bombardier Inc., una ditta che costruisce jet privati.
La scala aveva solo 5 gradini.
I passeggeri che portavano bagagli a mano piuttosto grandi, dato che non entravano nella cabina, li consegnavano al personale di volo.
Il pregio degli aeri ad elica è che volano a bassa quota.
Dal finestrino il paesaggio è fantastico.
Vedendo le persone davanti che tiravano fuori la video camera, anch’io non ho resistito e ho preso la mia macchinetta fotografica.
Questo ne è il risultato (→).
Inoltre, all’aeroporto di Budapest ci sono due terminal, piuttosto lontani l’uno dall’altro.
Questa volta sono arrivata al terminal 2.
Dato che ho saputo, grazie alla mia guida, che l’aeroporto non è ben collegato al centro città, mentre mi guardavo intorno, un po’ tesa, mi sono allontanata dal check-in bagagli e sono andata allo stand del bus navetta dove ho prenotato una corsa.
Vicino c’era anche un bancomat, dove ho potuto ritirare i fiorini.
In viaggio, quando si va incontro a situazioni di questo tipo, penso sia necessario informarsi in anticipo. Dopo aver superato questa situazione di confusione, ho potuto girovagare all’interno dell’aeroporto.
A proposito, il bus navetta è necessario prenotarlo anche per il ritorno.
C’è la possibilità di prenotarlo con 24 ore d’anticipo.
Questa volta, dato che avevo in programma il giorno successivo di andare all’aeroporto a prendere un amico, l’ho fatto prenotare dalla reception dell’hotel.
Il bus navetta è un piccolo autobus dove entrano circa 10 passeggeri.
Evitando di vomitare, mentre correvamo tra strette strade secondarie piene di curve, abbiamo girato numerosi hotel.
Il mio alloggio questa volta era il New York Palace Hotel.
L’ho prenotato cercando su internet dato che c’erano buone recensioni (e prezzi convenienti).
Appena arrivata sono rimasta di stucco.
Era magnifico.
Appartiene al gruppo degli hotel Boscolo che sono investitori italiani.
L’atrio è luminoso.
La reception è senza bancone, ma c’è un’apposita area in cui una persona dello staff lavora con un computer posto sopra un tavolo.
A dir la verità anche l’hotel di Missoni ad Edimburgo era strutturato allo stesso modo.
Credo che recentemente ci sia la moda degli hotel di alto livello.
Secondo la mia guida, questo edificio una volta era un luogo dove si radunavano i letterati di Budapest e quindi credo abbia una valenza storica.
Ora è stato trasformato in hotel.
La parte storica si estende oltre la zona che va dalla reception all’atrio ed è diventata una caffetteria chic.
E’ uno splendido palazzo di lusso.
Anche la stanza ovviamente era confortevole.
Soprattutto la parte del bagno, essendo molto ampia, mi è piaciuta molto.
Ho scritto “la parte” perché c’è sì una divisione con la camera da letto, ma, non essendoci la porta, la stanza era un tutt’uno con il bagno.
Se devo trovare un difetto a questa stanza è che non c’erano le pantofole.
Mi chiedo quanto influisca in percentuale la presenza o l’assenza di pantofole per stabilire la qualità di un hotel di alto livello.
Io se entro in una stanza in cui ci sono le ciabatte mi sento sollevata.
Generalmente, quando viaggio, succede spesso che mi dimentico di mettere le ciabatte in valigia.