Ebbene, la corrente artistica della quale egli è uno dei massimi esponenti prende il nome di Ukiyo-e.
Dato che mi interessa molto l’arte giapponese del tardo periodo Edo (1603-1868) sono andato a vedere una mostra all’Ota Memorial Museum of Art, nei pressi della stazione di Harajuku.
Vi erano sì alcune opere di Hokusai, ma anche quelle di un artista meno conosciuto in Italia che si chiama Kawanabe Kyōsai, i cui soggetti (scheletri, animali in posa umana, esseri sovrannaturali) mi hanno colpito molto.
La mostra era strutturata in modo da mettere a paragone le loro opere, sottolineando tra l’altro, quale ruolo avessero avuto nella futura evoluzione del Manga giapponese.
La collezione del fondatore del museo comprende 12000 opere e quelle esposte vengono cambiate ogni mese.
Mentre prendevo appunti sul mio taccuino, mi si è avvicinata un’addetta con una matita in mano e mi ha detto: “Usa questa, invece che la penna, l’inchiostro è vietato!”.
In un museo di Kyoto, mi era già capitato di leggere un cartello “vietato prendere appunti” e chiedendo al mio amico giapponese il motivo mi aveva detto che “era per favorire lo scorrere della fila”.
Anche questa volta appena uscito gli ho chiesto perché fosse vietato scrivere a penna e lui non ha saputo rispondermi altro che: “Questo è il Giappone.”