[Febbraio 2017]Il secondo giorno Tavira in Portogallo il tempo era molto buono.
Il posto dove alloggiavamo era su una collinetta, scendendo un po’ c’era la chiesa di Santa Maria e scendendo ancora quelle di Santiago e poi i resti del castello, quindi scendendo dalla collina facevamo il nostro giro turistico.
La chiesa di Santiago pare sia uno dei punti di partenza per il pellegrinaggio a Santiago de Compostela. Vicino alla chiesa c’era un uomo che distribuiva la mappa del pellegrinaggio. Del castello era rimasta solo una parete, ma il panorama era molto bello.
C’erano tante case bianche, la luce e la vista erano chiare, dovunque ci giravamo il panorama era tipo quello di un quadro, e ho fatto tante foto.
Quindi siamo scesi verso la strada principale. Lì un negozio, che aveva attratto la mia attenzione la sera prima, era aperto.
Gli acquisti che si fanno durante i viaggi sono attimi da prendere al volo. Se si rimanda a dopo può capitare che non ci sia più tempo, che i negozi siano chiusi oppure che si verifichi un qualche imprevisto, allora quando vedo una cosa che mi piace la compro subito.
Anche stavolta, senza esitare siamo entrati nel negozio.
Sapevamo che il Portogallo era il primo produttore al mondo di sughero, ma siamo rimasti stupiti dalla varietà di oggetti che ci si possono realizzare.
Ne avevamo già visti tanti, quando precedentemente eravamo andati in viaggio nella regione di Alentejo, ma qui non c’erano solo borse e sacchi, ma perfino scarpe, ombrelli e ventagli fatti di sughero.
L’impressione che abbiamo avuto è che questi oggetti fossero ancora più raffinati di quelli visti qualche anno fa.
Non c’erano solo oggetti color sughero, ma anche tanti oggetti colorati.
Mi sono regalata una borsa e l’abbiamo riempita di souvenir da portare in Giappone quando sarei tornata in primavera: penne, porta-occhiali, scendiletto, etc.
L’abbiamo riempita di tante cose, ma essendo molto leggere si sono rivelate comode da trasportare.
Anche il prezzo era ragionevole. Dodici, tredici anni fa in occasione di un viaggio a Lisbona con un’amica, gli oggetti di sughero mi avevano dato l’impressione di essere molto costosi e mi ero potuta comprare solo una borsettina.
O perché avevano rivisto i prezzi, oppure perché io, senza accorgermene ero diventata più ricca, questa volta ho avuto l’impressione che i prezzi fossero più abbordabili.
Non solo il sughero, ma anche maioliche e ceramica sono produzioni tipiche del Portogallo.
Il simbolo del Portogallo è il gallo, ma un cibo molto diffuso sono le sardine, così abbiamo comprato due sardine in ceramica come appoggio per le bacchette.
Ho pensato che la gente di questa regione è molto abile nel creare souvenir con oggetti tradizionali, adattandoli ai gusti moderni.