[Aprile 2018]
Abbiamo visitato Sulmona, in Abruzzo nell’Italia centrale.
Ci accompagnava Guido, una guida trovata tramite un nostro amico.
Questa città si trova nella parte interna della regione, in mezzo alle montagne di cui vedevamo lo spettacolo delle belle cime innevate.
Tra le tante particolarità di questa città c’è quella di essere stata nel mezzo della “Via degli Abruzzi” che collegava commercialmente e culturalmente Napoli e Firenze.
Inoltre era stata un importante snodo commerciale per le merci che andavano verso l’Adriatico orientale.
Noi siamo partiti da Porta Napoli la porta situata nella parte meridionale della città da cui partiva la strada per Napoli e da qui ci siamo entrati nel centro storico.
Una volta c’erano 6-7 porte così, ore ne sono rimaste solo 4.
La prima cosa che abbiamo visitato è una chiesa chiamata Santa Maria della Tomba.
La tomba è quella di Ovidio, il celebre poeta dei primi tempi dell’impero Romano.
Io non lo conosco bene, ma è stato attivo nel periodo prima e dopo la nascita di Cristo ed è nato a Sulmona.
Nella piazza che viene un po’ dopo c’è la sua statua in bronzo.
La chiesa è stata costruita nel dodicesimo secolo, anticamente sia le pareti esterne che quelle interne erano coperte di affreschi, ma essendo caduti a causa dei terremoti oggi come oggi la facciata è semplice.
Dentro la chiesa rimane qualche antico affresco.
La statua della Madonna nella chiesa sembrava la versione più tranquilla di una bambola che avevo da piccola.
Le decorazioni del vestito blu che la statua indossava erano la riproduzione di quelle antiche ed erano state realizzate da un’antica fabbrica artigianale di Napoli.
Questa fabbrica ha inventato una tecnologia per tessere l’oro nella seta.
Il lavoro principale di Guido è la gestione di un museo e pare egli sia specializzato nei tesssuti storici.
Fuori dalla chiesa abbiamo trovato una gioielleria che vendeva pendenti a forma di stella.
Guido ci ha detto che la forma a stella era molto usata in Abruzzo.
Dopo aver detto questo è andato in un negozio di tessuti vicino e ci ha mostrato vari motivi a stella presenti nelle decorazione delle tovaglie e di altre merci esposte.
Avendoci visto il proprietario del negozio è uscito e ha cominciato a parlare con una certa insistenza cercando di venderci la sua merce.
Diceva che era merce che proveniva da una fabbrica appena chiusa ed era tessuta a mano.
Diceva che era materiale molto resistente e che aveva problemi perché aveva molta merce invenduta e quindi faceva ottimi sconti.
Essendo dispiaciuto per lui mio marito ha comprato una tovaglia a dieci euro.
Qualcosa che non si abbinava al nostro arredamento, infatti è ancora lì piegata nella sua busta.
Guido era un po’ dispiaciuto, perché non si aspettava che la situazione si evolvesse così.
Ma sono questi gli episodi che poi si ricordano nei viaggi, non è vero?