[Marzo 2017]
Poiché lo scopo di questo viaggio a Venezia era quello di visitare le isolette attorno alla città, da Burano avevamo programmato di andare all’isoletta di San Francesco del Deserto dove c’è un monastero, ma non ci si poteva andare.
Non c’era un servizio regolare di trasporti e si poteva andare o con un privato di nome Massimiliano che offriva questo servizio o col più costoso taxi d’acqua. Ma quando siamo andati noi Massimiliano aveva già terminato le sue corse.
Non ci si può aspettare che ogni cosa vada sempre secondo i piani.
Allora siamo tornati indietro nel borgo e abbiamo passeggiato facendo foto.
La prima cosa che ha attratto la nostra attenzione è stato un negozio che stava vicino al posto di attracco delle barche.
Era lo studio di un pittore che dipingeva colorate viste di Burano che si chiamava “Studio la Buranella“.
Entrati nel piccolo negozio non c’erano solo pitture, ma anche mosaici, erano abbinamenti di colori semplici, ma visti da una certa distanza si vedevano chiaramente disegnati case e scorci di Burano e la cosa ci è piaciuta.
Così ne abbiamo comprato uno.
Il biglietto da visita che ci hanno dato riportava due nomi, ma entrambi con lo stesso cognome “Carraro”.
Saranno stati padre e figlio o fratelli.
La persona che stava al banco ci ha dato l’impressione di essere un artista taciturno.
Proseguendo un po’ siamo entrati in un negozio di gioielli dall’apparenza più sofisticata degli altri.
Qui si fabbricavano pietre di vetro e feltri assemblando i quali si facevano collane, che venivano poi vendute.
Ho pensato che il vetro era un po’ diverso da quello più famoso di Murano e siccome le collane erano molto belle ne ho comprata una.
Vendevano anche solo i grani, perciò ne ho comprato alcuni per le mie realizzazioni a mano.
Era lo shop di Alice De Rossi che aveva vinto il premio per l’artigianato della Regione Veneto qualche anno fa.
Era una persona molto affabile e abbiamo parlato un po’.
A un certo punto abbiamo parlato del dialetto di Burano.
Il dialetto di Burano sembra sia diverso dal resto del Veneto e anche quelli di Murano ridono di esso.
Pronunciano le parole come se le consonanti fossero doppie e anche le vocali si sentono più forte.
Il dialetto di chiama Buranello.
Quando eravamo lì è venuta la figlia con un’amica.
Ci ha detto che l’amica della figlia era francese, viveva a Londra e aveva una casa a Burano.
Così lei parla il Buranello con l’accento francese e inglese ed è molto divertente ci ha detto ridendo.