Mentre ci stavamo godendo la nostra passeggiata notturna a Venezia entrando in una viuzza laterale abbiamo trovato un piccolo ristorante.
Quel giorno avevamo avuto un pranzo abbondante, volevamo quindi qualcosa di leggero per cena.
E loro avevano un menù fatto apposta per le nostre esigenze chiamato Cicchetti.
Come si può vedere dalla foto, si tratta di una sorta di piccoli panini aperti, i cicchetti sono abbastanza simili al Pintxo che avevamo mangiato nei Paesi Baschi in Spagna.
Piuttosto piccoli, ma gli ingredienti della farcitura erano sofisticati.
L’interno del ristorante era tutto occupato, abbiamo quindi preso un tavolo all’esterno.
Dopo un po’, è arrivato un gruppo di giovani e si è seduto nel tavolo vicino.
Parlavano ad alta voce con un forte accento veneziano.
E’ stata una rara occasione, perché avevamo ascoltato lingue straniere quasi tutto il tempo a Venezia, così piena di turisti.
Questo ristorante rappresentava invece un posto frequentato dagli abitanti locali.
Penso che il suo nome sia All’Amarone.
Un po’ di storia…
Il nome “cicchetti” deriva dal latino ciccus che significa piccole porzioni e infatti stiamo parlando di piccole quantita’.
Sono delle fette di pane coperte da affettati oppure mozzarella in carrozza, sarde, o baccalà e fritti verdure in pastella, polpette, calamari.
I cicchetti solitamente si gustano con un bicchiere di vino rosso “ombra” del veneto oppure con un classico prosecco.
I mercanti veneziani usavano l’ombra del campanile di San Marco, sotto la quale sistemavano i loro tavoli in modo da mantenere il vino fresco.
I veneziani amavano fare pranzi veloci accompagnati da un buon vino fresco, spesso all’interno di un bacaro, una piccola osteria tipica di Venezia.
[ Ott.2015]