Dalla bella città colombiana di Villa de Leyva abbiamo fatto un’escursione a Raquira.
Raquira era inclusa nel nostro itinerario, ma per un errore dell’impiegato dell’agenzia era stata tolta. Per fortuna lo abbiamo notato e glielo abbiamo detto così la destinazione è stata re-inclusa nel nostro viaggio.
Questo posto ha avuto su di me un forte impatto e mi ha lasciato la più profonda impressione fra quelli visitati in questo viaggio.
Era piena di colori.
Colori intensi che risplendevano al sole e quasi ferivano i miei occhi.
Secondo Andie, la nostra guida, prima qui non c’era il villaggio.
Ai tempi della dominazione della Spagna ci fu una disputa tra una fazione che voleva la capitale fosse a Bogotà e una che voleva fosse a Villa de Leyva.
Alla fine la fazione che era per Bogotà ebbe la meglio e i membri della fazione opposta dovettero lasciare Villa de Leyva.
Così vennero a vivere in questa zona e fondarono questo villaggio.
Con l’indipendenza della Colombia e la dipartita degli spagnoli varie etnie di nativi si raggrupparono in questa zona e cominciarono a vivere nel villaggio.
E c’erano molte donne anziane vestite nello stile dei nativi con cappelli e corte gonne pieghettate.
Dopo aver visitato una chiesa che sembrava un giocattolo, siamo andati a vedere il mercato delle verdure, che è il maggior posto di ritrovo della gente del posto.
C’erano un sacco di verdure che non mi erano familiari.
Abbiamo anche visto una pecora legata come un cane.
Anche la carne dal macellaio era esposta in modo particolare.
Dopo aver guardato un po’ di scene di vita quotidiana, siamo andati nella strada principale del villaggio dove c’erano molti negozi di souvenir.
Raquira è nota per il suo artigianato.
Sulla nostra guida c’era scritto che il villaggio è famoso per la sua ceramica, ma l’unica ceramica che abbiamo visto erano alcuni salvadanai.
Ma abbiamo visto molti altri oggetti di artigianato.
Andie ci ha detto che gli indigeni li realizzano nelle loro case e vengono a venderli qui.
Lei ha detto che vivono di questo e coltivano anche verdure a casa e le scambiano con altre cose di cui hanno bisogno, e si accontentano di questo, perciò spesso passano le giornate bevendo birra fin dal mattino.
Tra i souvenir mi avevano colpito le amache colorato. così ho chiesto a Andie se i colombiani le usavano spesso.
Lei ha riposto di sì e che lei personalmente non le usava nella sua casa di Bogotà, ma nella sua casa di campagna spesso faceva un pisolino nell’amaca.
Così ho saputo nello stesso tempo sia che l’amaca è molto comune in Colombia, sia che la famiglia di Andie ha una casa in campagna.
Ci aveva detto che la sua famiglia apparteneva alla classe media, ma il suo stile di vita mi è sembrato piuttosto da benestante.
Abbiamo comprato varie cose qui, perché abbiamo trovato bei souvenir.
Per dire il vero mi sono lasciata prendere un po’ la mano e ho comprato addirittura dei ponchos.
[Dicembre 2016]