[ Mar.2016] Dopo aver visitato Kanazawa, in Giappone, ci siamo separati dal resto della nostra famiglia e abbiamo continuato il nostro viaggio in direzione di Shirakawago.
Distava poco più di un’ora di viaggio.
Dopo le cinque di pomeriggio, quando siamo arrivati al villaggio, circondato da montagne, stava già facendo buio.
Non giravano molte persone per strada e faceva molto freddo.
Fortunatamente l’autobus per l’albergo, il Toyota Eco-Institute, è arrivato presto a prelevarci.
Sebbene si fregiasse del titolo di “Istituto”, era un grande albergo.
Sembra che la Toyota, l’azienda automobilistica, iniziò a raccogliere fondi per costruirlo nel 2005.
Sarebbe stata un’esperienza più interessante se avessimo risieduto in una di quelle case tradizionali con i tetti spioventi, ma non siamo più così giovani e avevamo bisogno di un posto più confortevole, motivo per cui abbiamo scelto questo.
Questa foto raffigura la montagna innevata che vedevamo dalla nostra stanza.
L’addetto all’accoglienza ci ha detto che alla mattina presto la temperatura s’abbassava fino ai sei gradi sotto zero, nonostante fosse Marzo inoltrato.
Abbiamo ordinato prima una mezza porzione ed è stata sufficiente.
Come antipasto ci hanno servito il loro prosciutto fatto in casa e le uova leggermente aromatizzate al curry.
Dopo la zuppa di patate dolci, la portata principale era l’orata con il riso.
Il dolce era il Monte Bianco alle castagne.
Ogni portata era ricca e saporita.
All’interno del tranquillo ristorante abbiamo sentito alcune persone parlare tedesco.
Era presente un grande bagno caldo comune in stile giapponese.
Quando mi sono immersa non c’era nessuno, di conseguenza ho monopolizzato la grande vasca.
Si trattava di un lusso, in realtà però non così rilassante.